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E dopo Carosello, tutti a nanna...
 

Chi tra gli adulti non ricorda Carosello? Le sue simpatiche pubblicità contribuirono a formare la mentalità del consumatore italiano nell’epoca del boom economico. Sono esattamente passati cinquant’anni da quando la giovane televisione lo propose per la prima volta al pubblico. Era il 3 febbraio 1957, alle 20,50 precise andarono in onda i primi quattro episodi. Le statistiche ci riferiscono che gli abbonati alla TV, erano allora 366.161 (oggi sono oltre 16 milioni). In brevissimo tempo Carosello divenne il programma più seguito. Gli spot duravano 135 secondi e la formula imposta prevedeva che alla pubblicità vera e propria non potevano essere dedicati più di 35 secondi. Nel restante tempo doveva essere presentato un cartone animato oppure una scenetta a episodi completamente distinti dalla merce sponsorizzata. In genere si trattava di storielle divertenti, proposte con un linguaggio sempre molto rispettoso che si concludevano con uno slogan ad effetto. Chi non ricorda la pubblicità della brillantina Linetti “Anch’io ho commesso un errore, non ho mai usato la “Brillantina Linetti”, concludeva l’Ispettore Rock ed ancora quella dolcissima di Calimero “piccolo e nero”. Probabilmente cinquant’anni fa si era meno smaliziati, più facili da convincere e più sognatori. Basti pensare che nel 1958 solo il 13% degli italiani possedeva il frigorifero e il 3% una lavatrice. Carosello andò avanti per trenta anni sempre molto seguito da grandi e piccini, indicando sempre la linea di confine tra programmi per tutti e programmi per adulti. La sua fine resta legata alla convinzione – si era nel gennaio del 1977 – che ormai fosse giunto il tempo di distribuire la pubblicità durante tutto l’arco della giornata e che questa scelta avrebbe ottenuto il gradimento della gente. Come non ricordare i registi, gli attori e i cantanti che contribuirono alla realizzazione del Carosello? Pensiamo ad esempio a Totò, Macario, Vittorio Gassman, Eduardo e Peppino De Filippo, Mina, Lina Wertmuller, Ernesto Calindri, Paolo Ferrari ed altri ancora. Dai bambini Carosello era atteso con ansia e gioia. Le storie, i cartoni e le animazioni catturavano nel profondo, rappresentavano un momento di felicità anche se segnava la fine della giornata televisiva, - allora davvero molto breve – per i più piccoli. E non era infrequente che il comando “dopo Carosello tutti a nanna” venisse accolto con qualche mugugno e invidia nei confronti degli adulti, mentre nella mente gli spot trasmessi accompagnavano il dolce dormire. C’è davvero da chiedersi se la pubblicità di oggi abbia, poi, lo stesso fascino del Teatrino di Carosello. Più volte mi è capitato, nel corso degli anni, di scoprire l’interesse, lo stupore e la meraviglia nei bambini davanti a Calimero, Topo Gigio, Carmencita e altri personaggi che continuano, comunque, a conquistare anche l’infanzia di questi tempi moderni. Erano spot pubblicitari puliti, che senza scene forti e volgari lanciavano, ugualmente, il messaggio per indirizzare verso un determinato prodotto, forse, anche con più efficacia di quella dei nostri giorni. Quanta nostalgia Carosello! Come vedi i cinquant’anni, te li porti davvero bene!

 

M.Rita Marras

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