Parrocchia Santa Barbara Villacidro
Piazza S. Barbara, 2 -- 09039 Villacidro (CA) ITALIA Tel. e fax: +39 070932018
Santa Barbara Villacidro
                   
               
 
siete in: home > IL GIORNALINO > febbraio 2007 >Italia: immigrati e società
     
Italia: immigrati e società
 

Con la crescita continua e consistente dell’immigrazione, l’Italia, per la prima volta, si trova a dovere fronteggiare i problemi di una corretta integrazione di chi arriva per risiedere dentro i suoi confini. Le questioni sono tante e non tutte semplici. Si va dal rispetto e dalla salvaguardia delle loro diversità, al dovere di consentire i ricongiungimenti familiari e, non secondario, all’attenzione perché vengano salvaguardati i valori costitutivi del nostro ordinamento civile. Chi diventa cittadino italiano lo deve essere a tutti gli effetti. Va anche ribadito che gli immigrati, ormai, sono una componente importante della società italiana. Studi di settore fanno prevedere che fra dieci anni il loro numero sarà almeno raddoppiato. Già oggi essi costituiscono l’unico fattore di crescita demografica in grado di rimediare alla prevalenza dei decessi sulle nascite. Come si sa, infatti, da anni in Italia si registra un saldo negativo tra nati e morti avendo uno dei tassi di natalità più bassi al mondo. La nostra società deve aprirsi alla comprensione del fenomeno e all’accoglienza di queste persone, e contemporaneamente deve adoperarsi per favorirne una rapida integrazione. A parte si riportano, in sintesi, alcuni dati sul fenomeno immigratorio italiano secondo quanto riferisce l’annuale Rapporto Caritas. Da una lettura di questo, il primo dato interessante è quello che si riferisce alla provenienza. Mentre prima la maggior parte degli immigrati proveniva dal Sud del mondo, ora invece il fronte più caldo è quello dell’Europa ex-comunista. Ogni dieci stranieri, cinque sono europei, due africani, due asiatici e uno americano. Attualmente in Italia le persone dell’est europeo sono circa un milione. I ricongiungimenti familiari incidono per il 29,3%, mentre gli arrivi per motivi di lavoro ammontano al 62,6%. Sul versante del mercato del lavoro, uno ogni dieci occupati proviene da un altro paese. Di più, se si analizzano i dati del 2005 emerge che la percentuale degli immigrati tra i nuovi assunti è addirittura del 16%! Dalle informazioni provenienti dall’INPS sappiamo che le retribuzioni degli immigrati sono mediamente pari alla metà di quelle degli italiani, ma questo è anche dovuto ad una loro maggiore discontinuità di impiego. Otto immigrati regolari su dieci, inoltre, pensano di avere migliorato le loro condizioni di vita dal loro arrivo in Italia. Il 28,43% degli stranieri residenti lamenta la mancanza di abitazioni dignitose. Tra gli italiani, invece, è ancora molto alta (circa il 40%) la percentuale di coloro che accusa gli stranieri di essere coinvolti in attività criminali (si tenga presente che tra tedeschi e inglesi questo pregiudizio è anche più radicato). Il Rapporto Caritas – anche se era facile intuirlo – ci conferma un altro dato e cioè che l’immigrato si rivela componente dinamica del mercato del consumo: il 91% ha il cellulare, l’80% il televisore, il 75% invia denaro in patria, il 60% possiede un conto in banca, il 55% ha un’auto e il 22% un computer. Questi dati ci fanno capire che ormai siamo di fronte a una società multietnica e che non è più rinviabile lo sforzo di armonizzare le relazioni reciproche così da ottenere una società al contempo pluralista e democraticamente fondata su valori condivisi.

 

Rapporto Caritas Migrantes in sintesi:

Immigrati regolari in Italia: 3.035.000, pari al 5,2% della popolazione (uno ogni venti residenti).
Religione: cristiani 1.500.000 (49,1%); musulmani: 1.000.000 (33,2%); religioni orientali: il 4,4%.
Età media degli immigrati: varia dai 15 ai 44 anni. Come si vede, si tratta di una porzione di popolazione molto giovane.
Diffusione nel territorio: Nord 59,2%; Centro 27%; Meridione 13,5%.
Nascite annue: 50.000, pari all’11,1% di tutte le nascite registrate in Italia nel 2005.
Paesi di provenienza: ogni 10 stranieri che arrivano in Italia, 5 sono europei (Europa dell’Est), due Africani, due asiatici, uno americano.
Si viene in Italia per: motivi di lavoro (62,6%); ricongiungimenti familiari (29,3%).
Stranieri e consumismo: ha il cellulare il 91%, il televisore l’80%, il conto in banca il 60%, una automobile il 55%, un computer il 22%, invia denaro in patria il 75%.
I dati qui riportati sono aggiornati al 31.12.2005.

 

Gippì

  <<Torna ai titoli
  Pagina:    1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15  16   successivo>>
   
 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
     
         
       
sito realizzato da: Francesco Chia      
Copyright ©2004