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Novembre 2009: ventennale della caduta del muro
 

Il 9 novembre 1989 cadeva il Muro di Berlino. Per tutto il 2009 ci sono state manifestazioni in Germania, ma anche in Italia e nel resto dell’Europa per ricordare una pagina della Storia che ha lasciato il segno. In realtà alcuni studenti delle Superiori e delle Medie, intervistati a riguardo dal TG, non sapevano granchè sull’argomento, ma la cosa non mi stupisce più di tanto perché non è una parte di Storia che si studia opportunamente. Resta il fatto che, per chi come me ha visto in diretta le immagini di quella notte di novembre, sia impossibile non emozionarsi. Io avevo solo 8 anni, è vero, ma col passare del tempo ho preso coscienza di ciò che è accaduto in quel periodo. Il Muro, una barriera di cemento alta circa tre metri e mezzo eretta dal regime comunista della Germania Est, ha diviso per quasi trent’anni una città, dividendo anche famiglie e amici che non potevano vedersi pur abitando a Berlino, ma in quartieri differenti. Le immagini di quel periodo sono sconvolgenti, in molti si lanciavano dalle finestre dei propri condomini per atterrare dall’altra parte del Muro, peraltro inutilmente, perdendo quasi sempre la vita, dalla Germania Est si voleva scappare per arrivare alla parte occidentale dove la vita era sicuramente più felice. Le guardie del confine avevano ricevuto l’ordine di sparare a chiunque avesse cercato di oltrepassarlo ed eseguirono sempre l’ordine, tra le vittime ci furono anche dei bambini. Non voglio però parlare del perché fu costruito, della spartizione della Germania dopo la Seconda Guerra Mondiale e della Cortina di Ferro, penso che ognuno di noi, se vuole, può cercare tutta la storia nell’enciclopedia. Voglio solo fare una riflessione sui cambiamenti che ci sono stati dal 1989 a oggi e notare come una nazione possa risollevarsi nonostante i periodi bui e tristi. Quegli anni, infatti, furono per i tedeschi veramente difficili e forse è per questo che non sono riusciti poi a festeggiare negli anni il suo crollo, alcuni infatti hanno rimproverato in un certo senso a Berlino di non aver lasciato segni di quel Muro, di non aver fatto abbastanza per ricordarlo. Per la Germania Est non è stato semplice dopo il crollo vivere con il retaggio del comunismo, con un’eredità così triste e abituarsi ad una vita normale e democratica, ma ritengo ci sia riuscita. Penso che la città avesse solo bisogno di metabolizzare la sofferenza e per il ventennale ha preparato una serie di rassegne e manifestazioni: concerti, mostre di artisti contemporanei che si sono ispirati ai temi della pace e della libertà. Il prossimo 9 novembre poi si terrà la “Festa della Libertà”.Tra gli eventi in programma la performance del collettivo “Domino Aktion”, nei pressi della Porta di Brandeburgo verranno posizionate mille pedine da domino, alte oltre due metri e mezzo, dipinte a mano da tanti giovani in collaborazione con personalità del calibro di Nelson Mandela. Sempre alla Porta di Brandeburgo faranno poi la loro apparizione numerosi volti noti e i Premi Nobel per la Pace Michail Gorbaciov e Kofi Annan.

 

Francesca Ortu

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