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I giovani che non fanno notizia
 

Qualche giorno fa il presidente della Repubblica Napolitano ha insignito 25 studenti provenienti da tutte le regioni italiane dell’onorificenza “Alfiere del lavoro”. La notizia ha molto di positivo e niente di morboso. Dunque, non è destinata a fare notizia, purtroppo. Noi la diamo perché convinti che sono soprattutto questi gli eventi che vanno diffusi e fatti conoscere. C’è un mondo di giovani che continuamente offre esempi di serietà e impegno che va fatto emergere e che fa sperare per il futuro. Un mondo giovanile capace di ricordarci che i ragazzi non sono, in gran parte, da recuperare, ma soltanto da aiutare con onesta e coerenza a crescere bene. Intorno a noi ci sono ragazzi e ragazze che s’impegnano con costanza non solo nello studio, ma nella vita e con ottimi risultati. Gli studenti premiati dal Presidente Napolitano sono soltanto la punta di un immenso iceberg che popola la nostra Italia, nelle città come nei piccoli centri.
Per curiosità sarà bene sapere che per avere i requisiti minimi per partecipare al premio, occorre il giudizio di “ottimo” nella secondaria inferiore e poi almeno 8 di media nei cinque anni delle superiori e il 100 su cento all’esame di maturità. Quest’anno gli studenti segnalati dai presidi sono stati quasi 1400 (898 ragazze e 478 ragazzi). Un piccolo esercito che negli istituti di appartenenza non si sono segnalati per bullismo. Essi, come moltissimi altri, per affermarsi, non hanno scelto di sfasciare tutto o di distinguersi privilegiando i comportamenti violenti, hanno invece preferito mettere a frutto i loro talenti alla ricerca di un futuro più propositivo e gratificante. Questi ragazzi hanno sfatato il luogo comune dell’alunno svogliato e ignorante che, per emergere, delinque. Siamo certo consapevoli che la percentuale dei disimpegnati è alta. Si deve però sperare che una quota significativa di questi ultimi, col passare degli anni, si coscientizzi sugli sbagli commessi e si determini ad affrontare la vita con maggiore serietà e volontà.
Godiamoci, dunque, un’altra notizia positiva e dimentichiamo per un po’ le cronache abituali di cui sono zeppi telegiornali e carta stampata e convinciamoci che non si tratta di esperienze irraggiungibili o eccezionali, ma alla portata di tutti. Magari non si riuscirà ad ottenere valutazioni eccezionali negli studi, ma se si sarà capaci di costruire il proprio futuro da protagonisti con onestà e coscienza, l’esito non potrà essere diverso e la soddisfazione personale sarà comunque grande. Si sa che a parità di impegno non tutti raggiungono gli stessi risultati. Il fatto va accettato senza frustrazioni o sensi di inferiorità. L’importante è che si diventi eccellenti quanto a comportamento e a senso del dovere. E questo è alla portata di tutti.

 

D. G.

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  Lei è partita per le spiagge
 

“… Lei è partita per le spiagge e sono solo quaggiù in città …” . Questa frase è tratta da un brano molto noto di Adriano Celentano; nonostante sia ormai datata, rispecchia e evidenzia chiaramente, quanto i tempi stiano cambiando nei riguardi del rapporto amoroso. Alcuni decenni fa sarebbe stato impensabile per una donna abbandonare il suo uomo e andare a divertirsi in qualche località balneare. Un tempo il legame che si creava tra un uomo e una donna era per sempre; oggi invece, già in tenera età, i ragazzi e le ragazze hanno alle spalle una lunga lista di relazioni ormai concluse. Tutto questo è ricollegabile “all’American Way”, cioè allo stile di vita americano che pian piano si è insinuato nella tradizione italiana e europea e ha soppiantato il vecchio sistema timido e gentile di corteggiamento. La donna, durante la passeggiata, non alzava mai lo sguardo per pudore e un rapporto amoroso aveva inizio con la richiesta della mano fatta alla famiglia. Oggi queste cose non esistono più, sono fuori moda e, grazie all’arrivo della musica rock e beat che predicavano l’amore libero, si intrecciano rapporti amorosi molto più aperti, soprattutto nelle discoteche. Dagli interminabili momenti di silenzio di un tempo, si è passati al “consenso silenzioso istantaneo” quasi ammiccante delle cubiste, in discoteca. In passato il fidanzamento era un momento solenne nel quale ci si scambiava promesse e impegni; questo passo assolutamente importante, era preceduto da una fitta corrispondenza fatta di missive, che poteva durare anche mesi o, addirittura anni. Oggi la tecnologia ha abbattuto tutte le barriere per cui con un “messaggino” inviato tramite il telefono cellulare, entro brevissimo tempo l’appuntamento è già bell’e organizzato. La perdita di questi valori non potrà, a lungo termine, non arrecare danni alla società italiana e europea. Come diceva qualcuno: “E’ tutta colpa dell’America!!” O forse no?

 

Michele Putzu

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