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Beata Caterina Troiani
 

Costanza Troiani, nacque il 19 gennaio 1813 a Giuliano di Roma, in provincia di Frosinone. Terza dei quattro figli di Tommaso Troiani e di Teresa Panici Cantoni, la sofferenza si affacciò ben presto nella sua vita. A sei anni rimase orfana della madre. Per interessamento del vescovo di Ferentino, venne accolta nel Conservatorio delle Monache della Carità. Costanza crebbe immersa nella spiritualità francescana. Le suore si dedicavano all’educazione delle ragazze sia interne che esterne al Conservatorio. A sedici anni, l’8 dicembre 1829, vestì l’abito religioso cambiando il nome in Maria Caterina. Già dopo la vestizione, il vescovo l’abilitò all’insegnamento e dopo la professione divenne segretaria. È in prima linea nel difendere la fisionomia francescana e di clausura del monastero con il susseguirsi dei vescovi. Finalmente la sospirata e sofferta approvazione pontificia arrivò e lei venne nominata amministratrice. Trascorre intanto nella pace e nel silenzio altri undici anni. In questo periodo suor Caterina Troiani, affina la sua spiritualità, coltivando nel suo cuore una nuova chiamata, quella di rendersi disponibile per l’annuncio del Vangelo anche a popoli al di là del mare italiano. Nel 1852 arriva una richiesta personale del Vicario apostolico d’Egitto mons. Guasco, di aprire al Cairo un monastero della Congregazione con lo scopo di accogliere e dare un’educazione ed istruzione alle fanciulle povere, di qualsiasi colore, nazione e religione e di aprire anche una chiesa cattolica in un rione difficile. Ma si riuscì solo nel marzo 1858, dopo molte difficoltà e con il consenso di tutte le autorità ecclesiastiche. E così, la superiora Castelli, la Madre Troiani ed altre tre suore, lasciano il monastero. Arrivano al Cairo, ricevono la notizia della improvvisa morte di mons. Guasco, ma vengono accolte da alcune persone precedentemente incaricate da lui stesso. Quasi subito la superiora, viene colpita da una grave malattia, e suor Maria Caterina si ritrova da sola a portare avanti il peso delle opere missionarie. Intanto arrivò il nuovo delegato apostolico mons. Vujcic, il quale sostituì la superiora con madre Caterina Troiani e nel contempo, non ritenendo adatte le Costituzioni, scrisse lui stesso un regolamento per la Comunità. Il vescovo di Ferentino e le suore non accettarono la situazione e richiamarono le suore in Italia. Suor Caterina e le altre, già impegnate anima e corpo nell’attività missionaria, decidono di aderire alle disposizioni di mons. Vujcic. Nel 1863, Caterina viene eletta superiora della Comunità ormai cresciuta in numero di suore e nonostante i suoi tentativi di riappacificazione, toccò proprio a lei sancire la separazione dal monastero d’origine. Dopo vari accordi fra le autorità preposte, venne costituito l’Ordine delle Terziarie Francescane del Cairo che prenderà poi il nome di Suore Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria. Madre Caterina Troiani sarà Superiora Generale fino alla morte, nel 1887, allargando la sua Opera con nuove Case per l’assistenza e l’educazione dell’infanzia abbandonata. Non si arrese mai davanti alle difficoltà. Nel 1879 l’istituzione contava già sette Case sparse in Egitto. Alle allieve delle scuole e alle orfanelle si insegnava l’arabo, l’italiano e il francese, i lavori tipicamente femminili, la geografia, la storia, l’aritmetica, il pianoforte e il canto, il tutto con molta prudenza, essendo fanciulle di diverse religioni. Ancora vivente madre Caterina, si aprirono altre Case a Gerusalemme, Malta, Roma, Montefiascone, Bormio, Milano. Nei nostri tempi l’Opera si è diffusa in tutto il mondo. La sua forte spiritualità fu di esempio per le altre suore. Concluse la sua laboriosa vita terrena il 6 maggio 1887 a 74 anni. Venne sepolta nel cimitero latino del Cairo, tra il compianto unanime di cristiani e musulmani. Una grande folla partecipò ai solenni funerali. La salma fu poi trasferita nella cappella di Clot-Bey e dal 3 novembre 1967 è nella chiesa del Cuore Immacolato di Maria, annessa alla Casa generalizia di Roma. La sua fama di santità, aggiunta alla grande stima dimostratale dalle autorità civili egiziane, dai diplomatici e governanti europei, dalla benevolenza dei pontefici Pio IX e Leone XIII, furono determinanti per l’avvio della causa di canonizzazione. È stata beatificata il 14 aprile 1985 da Giovanni Paolo II.

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