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Intervista al Presidentedella Fondazione G. Dessì Massimo Murgia
 

Presidente, un commento sull’edizione di quest’anno.
Quest’anno per la prima volta le attività rivolte alle scuole sono state elaborate dalla Fondazione Dessì di concerto con le scuole. Abbiamo ideato e concordato assieme gli spettacoli teatrali. Il Liceo ha chiesto espressamente di poter incontrare degli scrittori, sono state scelte Laura Pariani e Lidia Ravera, tra le massime scrittrici italiane. Abbiamo avuto un grosso risultato.
Gli alunni delle scuole elementari, materne, medie, più oltre il 50% del liceo classico, ai quali si aggiungono gli insegnanti, i genitori, calcoliamo di aver superato nelle manifestazioni le 2000 persone. E’ stato un ottimo risultato, considerato anche che tutti sono stati pienamente soddisfatti.
Per la scuola quali sono state le altre iniziative?
Le novità degli ultimi anni, da quando il premio viene organizzato direttamente dalla Fondazione, sono le attività collaterali rivolte ai bambini e ai ragazzi con spettacoli di burattini o rappresentazioni teatrali.
Anche in questo caso c’è stato il pienone ogni serata.
Non abbiamo trascurato la musica e il teatro con la rappresentazione de “Il disertore” a cura dei Medas, incontri letterari; abbiamo proposto con scrittori, giornalisti, critici di prim’ordine il Reality book, una prima nazionale.
Una giornata è stata dedicata a Giuseppe Dessì con il tema di “Dessì tra TV e cinema oltre alla letteratura” con il direttore regionale di Rai Tre, l’Assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Gianni Olla, critico cinematografico e televisivo e con Franca Linari studiosa delle opere di Dessì nonché sua nipote.
E l’itinerario fotografico nelle strade del centro storico.
E’ uno dei modi di portare l’arte all’esterno. Le strade sono dei musei a cielo aperto, come lo è del resto il parco Letterario. E’ stato un successo aldilà di ogni aspettativa, tantissimi villacidresi e non hanno ammirato la mostra fotografica. Quelle foto fanno parte della storia di Villacidro oltre che della storia delle singole persone, del paesaggio e del cambiamento che c’è stato negli anni. Alcune cose non esistono più, altre sono state trasformate, quindi c’è sempre la curiosità da parte dei cittadini nel capire come si era prima.
Qualche numero sulla manifestazione?
Noi abbiamo fatto un calcolo approssimativo. Se partiamo dai circa 2000 tra alunni e genitori delle scuole, aggiungiamo una media di 300 persone agli spettacoli al mulino Cadoni, gli oltre 300 presenti in casa Dessì per concerti e teatro, le presenze dell’auditorium di Santa Barbara e quelle della cerimonia finale, quest’anno abbiamo avuto sicuramente oltre 5000 partecipanti. Senza tener conto di quelli che per le vie del centro storico hanno goduto di queste bellissime mostre fotografiche.
Quindi in crescita rispetto alle precedenti edizioni?
Sì. Senza dimenticare che stiamo parlando di un premio letterario, non possiamo assolutamente competere con le sagre delle patate o con quelle della pecora. Gli ospiti si sono complimentati con noi. Alcuni hanno affermato che una partecipazione così popolare per quanto riguarda la letteratura, la narrativa, e la poesia
non l’hanno mai vista da nessuna parte
Una manifestazione di concerto con il Comune, Associazioni, privati, tutto bene?
E’ andata bene…
Dal punto organizzativo?
Quello è un piccolo problema che ancora sussiste. Purtroppo la manifestazione è organizzata da due persone coadiuvate da un gruppo di volontari. Un grazie alla Proloco, alle volontarie che hanno collaborato.
C’è da fare tantissimo, il problema maggiore è che noi organizziamo una manifestazione così importante di quasi una settimana e non abbiamo gli strumenti per migliorarci.
Cosa chiederebbe per la prossima edizione, maggiore collaborazione di…?
Di tutti: cittadini, Comune, associazioni, scuole, sponsor.
E come la mettiamo: neppure un servizio sulla RAI 3?
Purtroppo quest’anno c’è stato in contemporanea a Cagliari il Premio Italia della RAI, il più grosso premio televisivo al mondo. Quindi la RAI ci ha trascurato, ma i nostri rapporti sono ottimi, anche perché il direttore di Rai 3 stato con noi giovedì per l’incontro “Dessì tra cinema e tv”.
E’ casuale la poca attenzione sulla pagina culturale dell’Unione Sarda?
Lo vorrei chiedere al responsabile della pagina culturale dell’Unione Sarda, o al direttore. A Villacidro abbiamo avuto Giuseppe Ajala che parlava di Borsellino e Falcone, di politica e giustizia, di mafia, di camorra. Ajala ha tenuto una platea di un migliaio di persone per oltre mezz’ora inchiodate sulle sedie. Qui stiamo parlando di storia. Il fatto che l’Unione Sarda non abbia riportato l’intervista è un problema di quel giornale. Evidentemente preferiscono le ballerine alla cultura.
Per il futuro pensa di continuare in questa direzione?
Questa è la strada da percorrere. L’anno prossimo intendiamo organizzare il centenario della nascita di Dessì con manifestazioni di livello internazionale da svolgersi nelle capitali europee o nelle grosse città italiane con le rispettive università.
Quindi quali sono le novità in occasione del centenario?
Ci auguriamo di avere la possibilità di realizzare la mostra con i cataloghi dei quadri di Dessì, il cofanetto delle opere televisive, cinematografiche e radiofoniche della produzione dessiana. Quasi sicuramente ci sarà la pubblicazione degli ultimi tre volumi dei diari.
Romano Cannas ha lanciato l’idea di una nuova sezione del Premio riguardante la radio o la televisione a cui Dessì ha dedicato tanto tempo.
Sì, il direttore di RAI 3, che è anche un grande estimatore di Dessì, ha proposto di istituire un Premio per sceneggiature televisive, fiction, films, o anche programmi culturali. Le sue ricerche, con quelle di Gianni Olla e di Franca Linari al Vieusseux di Firenze dove ci sono i manoscritti, stanno portando alla luce delle cose interessantissime riguardo alla tv e alla radio. Forse ci vorrà un po’ di tempo, non sappiamo ancora se già dall’anno prossimo saremo in grado di istituire questa sezione dedicata alla tv e al cinema.
C’è anche una ricaduta economica su Villacidro? Com’è la ricettività?
Certamente! I soldi vengono spesi a Villacidro. La ricaduta economica e qui: albergatori, ristoratori, artigiani, grafici, servizio taxi. I soldi del premio Dessì restano a Villacidro.
Visto che parliamo di soldi, chi contribuisce finanziariamente?
L’80% del finanziamento è regionale, partecipa il Comune, la Provincia del Medio Campidano, la Fondazione del Banco di Sardegna, alcuni sponsor privati, anche commercianti e artigiani villacidresi.
Una curiosità, il Premio speciale si dà a una persona speciale o a un’opera speciale?
Diciamo che si dà ad una persona che nella sua attività ha espresso qualcosa di speciale a livello culturale. Nella maggior parte dei casi quest’opera è un lavoro letterario, in altri, come per Maria Lai, è stato un premio alla carriera di artista.
Grazie e auguri per la prossima edizione.

 

Mariella Bolacchi

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