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Un sardo medico di santi
 

La vicenda biografica della Beata Maria Francesca di Gesù, al secolo Anna Maria Rubatto (Carmagnola, 1844 – Montevideo 1904), la prima Santa dell’Uruguay alla quale «Insieme» ha dedicato nel 2007 una pagina nella rubrica “Santi del mese”, si intreccia con la vita di Giovanni Antonio Crispo Brandis (Codrongianos, 1843). Quest’ultimo, dopo aver studiato medicina e chirurgia nelle Università di Sassari e Firenze ed aver esercitato la professione medica nella Marina da guerra italiana, nel 1872 si trasferì a Montevideo. Quando giunse in Uruguay, aveva già alle spalle diversi anni di esperienza e scritto un testo di medicina intitolato Vaccino e vaccinazione: all’egregio dott. Oscar Giacchi, medico condotto a Poppi, lettera del dott. Crispo Brandis Giovanni Antonio (Antica Tipografia Italiana Nicola Martini, Firenze 1870). Alla fine degli anni Settanta, subito dopo la fondazione della Facoltà di Medicina di Montevideo, istituita con decreto del 15 dicembre 1875 e con l’attivazione dei primi due corsi di Anatomia e Fisiologia, il prof. Crispo Brandis ricoprì la cattedra di Patologia medica, mentre negli anni 1880-1881 venne nominato preside della Facoltà, il quinto dalla sua fondazione e il primo italiano a ricoprire quell’incarico. Negli anni Novanta ebbe modo di conoscere e di diventare il medico di Suor Maria Francesca di Gesù. Costei infatti giunse a Montevideo il 24 maggio del 1892 insieme ad altre due suore terziarie cappuccine di Loano per lavorare come infermiere all’Ospedale Italiano della capitale uruguaiana. «[N]oi iniziammo il nostro duro lavoro che ci impegnava l’intero giorno e buona parte della notte. Quanti poveri italiani, commossi specialmente dal ricordo della loro santa mamma, chiedevano i sacramenti e morivano da cristiani! Tenacemente, ma con bei modi, dall’Amministrazione laica riuscimmo anche ad avere una cappella ed un cappellano fisso ...». Quando le condizioni di salute di suor Rubatto peggiorarono, il 2 luglio del 1904, «suor Scolastica chiamò il medico che mi aveva curata, l’amico dei primi tempi di Montevideo, Crispo Brandis. Il suo parere, suffragato da quello di altri tre celebri medici della capitale Orientale, era che io dovessi essere operata subito». Subì un intervento il 15 luglio e poi un altro il 31 luglio, inutilmente. Il 3 agosto le fu amministrata la santa Unzione. Il 6 agosto spirò.
Negli anni seguenti, il prof. Crispo Brandis continuò ad esercitare la professione di medico e a interessarsi del suo paese natale. Infatti, profondamente legato al centro di Codrongianos, nel 1920 donò al piccolo Comune della provincia di Sassari 6.984 lire per lo studio di un progetto di acquedotto. L’anno dopo mise a disposizione la somma di 129.000 lire per la costruzione dell’opera. Nel 1929, il podestà del paese scrisse parole di elogio e gratitudine per «il nobilissimo atto di grande filantropia che testimonia la infinita bontà del suo animo generoso e l’attaccamento al suo paese natio, il quale ora è dotato di un’opera grandiosa che segnerà la rigenerazione igienica dei suoi abitanti». Il prof. Crispo Brandis morì nel 1937, ultranovantenne, in terra d’America.

 

Martino Contu

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