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"Cara" scuola: si ricomincia!
 

Dopo la pausa estiva, un nuovo anno scolastico sta per ricominciare. Il 17 settembre per gli alunni di ogni ordine e grado, mentre per gli addetti ai lavori è già iniziato. I docenti dal 1° per programmare le attività didattiche e il personale amministrativo e collaboratore ha lavorato anche d’estate per predisporre ogni cosa in vista della riapertura. Il nuovo anno, si presenta, d’altronde come sempre, con incertezze, preoccupazioni di vario tipo e, perché no, anche con l’alternarsi di ottimismo e perplessità. Mentre già dalla fine di luglio i grossi centri commerciali, i negozi specializzati esponevano tutto l’occorrente per la scuola: grembiuli, cartelle, zaini, adesso anche i trolley, altrettanto in ogni canale televisivo la pubblicità delle diverse “firme” era insistente, martellante al fine di condizionare e influenzare le scelte dei più vulnerabili: i bambini e i ragazzi. Le famiglie, intanto, facevano due conti per prepararsi alla stangata. “Mandare i figli a scuola costa ogni anno di più” – dicevano alcune persone intervistate. Altroché se è vero! In un bilancio economico familiare, oggi, in moltissimi casi sempre più debole, l’istruzione scolastica si direbbe quasi sia un lusso esclusivo per una sola fascia di reddito. E’ ciò di cui, in questi giorni, si sta discutendo, certamente nelle famiglie interessate, ma fortunatamente anche in alcune associazioni dei consumatori e di genitori. Sembra quasi assurdo, che per consentire ai propri figli di studiare una famiglia di reddito medio sia costretta a fare delle finanziarie per riuscire ad affrontare le spese dei libri, figuriamoci cosa può essere riservato a chi ha ancora meno. Forse è l’euro che ha messo in ginocchio gran parte della popolazione? Certamente siamo di fronte a un problema nato con la sostituzione della lira che non è stato mai affrontato seriamente dagli organi competenti. Chi ha avuto figli a scuola anche anni addietro avrà sperimentato che i libri di testo ogni anno erano diversi e sempre più cari. Diversi per minime e insignificanti variazioni. Questo fatto impediva dunque di passare i libri da figlio a figlio, pur frequentante lo stesso indirizzo, lo stesso istituto scolastico e addirittura lo stesso corso. Diversa grafica, diversa impaginazione, quasi impercettibili differenze ne facevano un libro diverso che l’anno dopo non poteva essere adottato, pur contenendo il medesimo programma. Essenziale è evidenziare quanto siano davvero cari i libri di testo dei diversi ordini scolastici. Pare che qualcosa si stia muovendo, infatti proprio di recente l’Antitrust ha avviato una indagine in molte librerie della penisola proprio per indagare sul fenomeno del caro-libri. L’indagine è stata affidata ad un nucleo speciale della Guardia di Finanza. L’obiettivo è quello di verificare il crescendo dei prezzi dei libri negli ultimi tre-quattro anni. Fatto questo, si effettuerà un controllo nelle case editrici per scoprire se gli aumenti possono essere giustificati oppure causati da una cattiva distribuzione commerciale. Intanto, mentre si indaga, anche quest’anno le famiglie saranno sottoposte ad una spesa pari al 20% in più rispetto allo scorso anno scolastico. Forse, sarebbe opportuno che intervenisse il Governo e una volta per tutte venisse affrontato e risolto questo problema. Gli studenti che ancora oggi interrompono gli studi per mancanza di mezzi sono ancora molti. Il diritto allo studio per tutti viene leso se non a tutti viene data la possibilità di crescere intellettualmente e di prepararsi adeguatamente alla vita.

 

M.Rita Marras

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