Parrocchia Santa Barbara Villacidro
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Santa Barbara Villacidro
                   
               
 
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Sant'Ignazio: "Il Santo Sardo"
 

"La Chiesa, secondo la sua tradizione venera i santi onorando le loro reliquie e le loro immagini. Le feste dei santi proclamano le meraviglie di Cristo nei suoi servi proponendo ai fedeli esempi da imitare” (Concilio Vaticano II). La prima settimana di Agosto, dopo le due settimane dedicate alla Madonna del Carmine l’abbiamo riservata con un triduo di preparazione al nostro Patrono San Sisinnio onorato e amato da tutta Villacidro. Ma il mese d’Agosto comprende anche grandi celebrazioni per il Santo Sardo: Sant’Ignazio da Laconi. E a Laconi è particolarmente sentita questa ricorrenza annuale, cui ci si prepara con la novena che va dal 21 al 29 Agosto, mentre la grande festa è Giovedì 30 Agosto, ma prima ancora vi saranno le celebrazioni dedicate alle famiglie e, nella casa del santo, ci sarà la benedizione dei bambini con i loro omaggi floreali, mentre Giovedì 30, alla Messa solenne, il Sindaco, a nome di tutta la comunità laconese e di tutti i devoti, offrirà l’olio per la lampada che arde sempre nella povera casetta del Santo. Quest’anno a ricevere l’olio sarà un nostro concittadino, Padre Gian Carlo Pinna, neo Parroco di Laconi. Ma anche Villacidro ha dedicato 5 giorni a Sant’Ignazio, cui è intitolata la bella chiesa campestre di Cannamenda voluta e realizzata dalla Parrocchia “Madonna del Rosario” e consacrata nel 1993. Nel corso di questi anni si è andata intensificando la devozione al nostro Santo Sardo già molto sentita anche qui in paese, il santo della semplicità e della povertà, fulgido esempio di come Dio si rivela nelle persone più umili, alle quali noi ci rivolgiamo nei momenti più difficili della nostra vita quando la preoccupazione, la prova e il dolore ci sovrastano e invochiamo proprio quei santi che sentiamo più vicini per la loro umiltà, illuminati e scelti da Dio. Sant’Ignazio è uno di questi. E’ particolarmente toccante entrare nella povera casetta di Laconi dove egli nacque nel 1701 secondo di 9 fratelli, da genitori poveri ma ricchi di virtù umane e cristiane. A vent’anni in osservanza ad un voto fatto, dopo aver sfiorato la morte, chiese d’essere ammesso nel Convento dei Cappuccini di Cagliari. Dopo qualche esitazione per la sua fragilità fu accolto nel Novembre del 1721 e indossò il saio francescano. Dopo il noviziato, per 15 anni peregrinò in diversi conventi e finalmente fu richiamato a Cagliari con l’incarico più umile, quello della questua, compito che svolse con spirito francescano e totale disponibilità verso i poveri che beneficava con la sua questua e particolare dedizione ai malati e ai peccatori, guarendo, convertendo e consolando. Perse il bene della vista due anni prima della morte che avvenne nel 1781. Dotato di grande carisma e spiritualità in vita fu molto amato e conosciuto, alla sua morte la sua fama di santità era già diffusa mentre si ripetevano i miracoli per la sua intercessione. Per la città di Cagliari fu una vera benedizione, era per tutti il “padre santo” che consolava, guariva e convertiva e dava di quel che riceveva. Morì a Cagliari senza forse fare mai ritorno al suo amato paesello, fra il rimpianto e il dolore di tutti e come in vita, anche oggi continua a intercedere presso Dio, Autore di ogni bene, per chi è nella sofferenza o sente nel suo cuore il bisogno di conversione. Molto sentita dai fedeli è anche la devozione a Maria SS della Consolazione che parlò a S. Ignazio. Di sé Ignazio soleva dire: “Io non faccio nulla: Dio fa tutto. Io sono un nulla: Dio è tutto e tutto opera”. E a chi persisteva nel suo rancore verso il prossimo diceva: “Figlio mio, se tu non perdoni, come puoi pretendere che Dio perdoni a te le offese che gli hai fatto?”.

 

Mariolina Lussu

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