Parrocchia Santa Barbara Villacidro
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Step out - Uscire di scena
 

L’uomo, presto o tardi, è chiamato ad uscire di scena dal lavoro, dagli incarichi più o meno prestigiosi conquistati, dalle incombenze e responsabilità ricoperte e, da ultimo, dal tempo e dal mondo, quando per lui giungerà l’ora della morte. L’avvicendamento è un processo naturale e universale che coinvolge tutte le specie viventi. Al nostro posto subentreranno altri, forse più capaci di noi o forse no, con tutti i poteri e le responsabilità che il ruolo comporta. E questo in un incessante divenire fino a quando, ci ricorda la fede cristiana, saremo chiamati conoscere cieli nuovi e terra nuova perché il cielo e la terra in cui avevamo vissuto la nostra esistenza temporale, saranno scomparsi. Sappiamo bene che lo stato d’animo di chi è chiamato a lasciare qualcosa, non è mai lo stesso. C’è chi accetta l’evento con serenità, esprimendo gratitudine per l’esperienza maturata, e chi invece la vive con pena e sconcerto quasi fosse una punizione o come se gli si stesse facendo un torto. Osservando i comportamenti di tanti, si potrebbe affermare che quanto più uno si dimostra generoso e motivato nell’espletamento delle sue mansioni, tanto più saprà vivere con distacco il momento in cui sarà chiamato a cedere il suo posto un altro.
La consapevolezza che la realtà che abbiamo servito esisteva già prima di noi e continuerà a perdurare anche dopo, evidentemente, non viene accolta da tutti con la stessa sapienza. Scienziati, artisti, benefattori, santi e moltitudini immense di gente umile e semplice, senza grandi carismi e missioni da compiere per il bene comune, tutti escono di scena. Tutti, prima o poi, saremo chiamati a metterci da parte perché il nostro compito si è esaurito. Altre persone, più giovani e più o meno capaci, continueranno al posto nostro. Inutili quindi gli attaccamenti indebiti ai posti e ai ruoli ricoperti e poco importa che a quelli ci fossimo affezionati… Ricordava la grande santa Teresa d’Avila che “Tutto passa, Dio solo rimane. A chi confida in Dio, nulla manca”. Anche tanti cristiani, pur dichiarando a parole di essere aperti alla Provvidenza e consapevoli che la vita è solo un attimo fuggente, manifestano resistenze e reazioni scomposte quando sono chiamati ad uscire di scena. Atteggiamento questo profondamente sbagliato perché schiavo dell’amor proprio e perchè offusca la bellezza del farsi dono. Il mese di novembre ci ricorda che la morte ci accomuna tutti. Un pacato ridimensionamento del nostro orgoglio, allora, arriverebbe a proposito e ci consentirebbe forse di aprirci in maniera più fiduciale a Dio che tutto comprende.

 

Don Giovannino

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