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Sclerosi multipla, realtà da conoscere
 

Far conoscere la sclerosi multipla è stata una delle finalità dell’incontro organizzato domenica 18 marzo scorso a Villacidro dall’associazione di volontariato Vo. S. M. che è sorta in Sardegna, regione gravemente colpita da questa malattia. L’assemblea era costituita da molti malati, dai loro amici e familiari ma anche da un discreto numero di persone sensibili a questo problema. Nell’incontro il presidente signor Paolo Kalb ha illustrato le finalità dell’associazione e i problemi sociali dei portatori di questa patologia. Attraverso una serie di attività organizzative e socializzanti, di supporto ai malati e alle famiglie che l’associazione porta avanti, tra cui incontri, congressi e vacanze sociali, egli ha dimostrato come si può convivere con la malattia e percorrere un cammino di vita soddisfacente. Purtroppo oggi i sardi che contraggono la sclerosi multipla, sono il doppio del resto della popolazione nazionale. Tanti quindi gli ammalati, in aumento ogni anno e sempre più giovani rispetto all’età media. Questa grande diffusione rende indispensabile la conoscenza dei meccanismi, dei sintomi e delle terapie attualmente disponibili per curare la malattia. Questi aspetti prettamente tecnici e di medicina specialistica sono stati trattati dalla neurologa Elena Mamusa del Centro Sclerosi Multipla Binaghi di Cagliari che ha fatto il punto della situazione. La SM si può curare anche se non esistono farmaci che portano alla guarigione e con la SM si può convivere se s’impara a combatterla alleandosi con il medico. La fiducia in se stessi e nelle cure non deve mai abbandonare le persone colpite da questa malattia perché oggi esistono molti trattamenti efficaci che consentono di allontanare la disabilità, se iniziati tempestivamente.
E’ stato detto che la ricerca scientifica nel campo di questa patologia fino ad ora ha fatto molti progressi, perciò ha bisogno di essere continuamente sostenuta fino a quando non si troverà la cura adatta a debellarla definitivamente. Un vivo invito quindi a collaborare tutti secondo le proprie possibilità, magari offrendo il proprio 5 per mille per la ricerca, o soltanto partecipando alle iniziative dell’associazione.
E’ importante che, nel principio del diritto alla vita e della solidarietà, tutti noi facciamo qualcosa per alleviare i disagi sociali e morali di chi presenta malattie che cambiano la vita e la rendono davvero difficile, e questo vale non solo per la sclerosi multipla ma anche per tante altre patologie. Mai dobbiamo pensare che “grazie a Dio io sto bene” e perciò il problema non mi riguarda! L’associazionismo ancora una volta dimostra che difficoltà apparentemente insormontabili si possono risolvere se affrontate tutti insieme.

 

Dina Madau

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