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Il telefonino, passione e tormento
 

Attualmente la stampa e i media in generale ci presentano episodi legati all’uso-abuso del telefonino. E’ evidente che ormai tutti facciamo un uso esteso dei cellulari. Essi hanno cambiato radicalmente le nostre vite, diventando per molti degli oggetti irrinunciabili, fonte di vera e propria dipendenza. Soltanto fino a tempi relativamente recenti, l'idea di possedere un telefono mobile non ci sfiorava neppure, ed apparteneva più al mondo della fantascienza che non alla vita reale. I progressi nel settore delle telecomunicazioni hanno consentito a tutti di possedere un cellulare, cambiando letteralmente le modalità di comunicazione.
Insomma, la mania dei cellulari oramai è esplosa e non sempre se ne fa un uso razionale. Da fonti statistiche risulta che, in Europa il 23 % dei bambini tra gli 8 e i 9 anni di età e il 70% dei ragazzi di età compresa tra i 12 ed i 13 anni possiede un telefonino. La quasi totalità di essi ne fa un uso intenso e privo di controllo. L’Italia non si sottrae di certo a questa regola, anzi la percentuale sale: risulta che il 50% dei bambini dagli 8 ai 13 anni ed il 90% dei ragazzi tra i 14 ed i 18 anni usa il cellulare in maniera smodata ed incontrollata e le conseguenze, purtroppo, sono tristemente note a tutti. I modelli di nuova generazione sono in grado di realizzare e trasmettere foto e filmati, nonché di collegarsi ad internet con la stessa facilità e velocità di un computer casalingo, con la conseguenza che un bambino di 8 anni può accedere a vari contenuti non adatti alla sua età: filmati, musica, giochi, scaricarli ed inviarli ad altri bambini tramite mms, in tal modo, l’evento si diffonde in meno di niente; la rete internet fa il resto.
I genitori spesso non sono neanche al corrente delle potenzialità di questi apparecchi tecnologici e quindi il loro potere di vigilanza è fortemente limitato. Queste tendenze dilaganti non risparmiano neanche la scuola: durante le ore di lezione insieme ai libri e quaderni, non manca il cellulare. Una vera tentazione! Specie se i ragazzi sono poco interessati. Per questo da ora, l’uso dei cellulari da parte degli studenti, ma anche per i docenti durante lo svolgimento delle attività didattiche, è vietato. Per gli inadempienti scatteranno sanzioni compresa quella del ritiro temporaneo del telefono e la sua riconsegnaal termine delle lezioni o, addirittura, ai genitori dello studente. E' quanto prevedono le linee di indirizzo e indicazioni in materia di utilizzo di telefoni cellulari e di altri dispositivi elettronici emanate dal ministro della Pubblica Istruzione.
Staremo a vedere se questi provvedimenti basteranno ad arginare il problema. Oggi, più che nel passato la società cambia a ritmi vertiginosi e la scuola sempre più affidata a se stessa e alla buona volontà dei singoli insegnanti e dirigenti, fatica ad essere quell’autentica comunità di vita che tutti sognano. Manca quella sinergia tra le capacità educative della famiglia e quelle della scuola necessaria a raggiungere l’unico obiettivo che mira alla crescita dei giovani. Nei tempi passati il ruolo degli insegnanti e la scuola in generale assumeva, per le famiglie, molta importanza: i provvedimenti presi a scuola da un insegnante erano validi anche per le famiglie. Oggi molto spesso in casa si fa il contrario e si difendono i figli a spada tratta anche quando sarebbe meglio il contrario. E’ ovvio che in questo modo tutto diventa più difficile.

 

Mariella Bolacchi

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