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La Pace, un bene irrinunciabile
 

Tanti sono i buoni propositi all’inizio di un nuovo anno, ma il più importante è senz’altro quello della pace. Le numerose manifestazioni avvenute in tutto il mondo nella Giornata Mondiale della Pace, del primo gennaio 2007, ci hanno indotto ad una riflessione sui temi legati a questo grande e indispensabile bene e alle gravi conseguenze che si determinano quando esso viene a mancare. Abbiamo visto in TV il grande raduno per la Pace in piazza San Pietro a Roma guidato dalla Comunità di Sant’Egidio in collaborazione con i movimenti e le associazioni e abbiamo letto sui quotidiani della grande marcia di Norcia e di tante altre in moltissime città italiane. La Pace, un bene irrinunciabile
Anche nella nostra Anche nella nostra piccola diocesi, ad Ales, il 29 dicembre scorso, si è svolta la XX Marcia della Pace alla quale hanno partecipato ben tremila persone, tra rappresentanti delle forze politiche e sindacali, delle associazioni, gruppi e parrocchie, lavoratori, giovani, donne e pensionati, tanti sacerdoti e suore, rispondendo tutti all’appello del Vescovo, della Caritas diocesana e di tutto il Comitato Promotore. Un lungo corteo di persone preceduto da vari cartelli e stendardi, dopo un articolato percorso per le vie di Ales, si è radunato nel sagrato della cattedrale per sentire il discorso del vescovo emerito di Acerra, mons. Antonio Riboldi che fu l’oratore ufficiale della Prima Marcia della Pace a Sardara. Tra gli altri è intervenuto anche il nostro Vescovo, mons. Giovanni Dettori manifestando la sua preoccupazione per la mancanza di lavoro e di giovani qualificati nei vari comuni della diocesi. Il Vescovo ha parlato anche in difesa e tutela dei valori storico- culturali di questo territorio con i suoi beni ambientali, archeologici e artistici contro chi vorrebbe accentrarli in un grande museo a carattere regionale. Presenti di persona e con uno striscione anche i rappresentanti del Comitato costituitosi per la liberazione di Titti Pinna. Lavoro, sviluppo del territorio, scuola, nuove politiche giovanili, sociali e sanitarie, più attenzioni per questo territorio da parte di Regione e Stato: queste le richieste emerse nei vari interventi, richieste a favore di un territorio che si presenta bisognoso di tutto, soprattutto la Marmilla.
Il tema proposto quest’anno dal Papa per la Giornata Mondiale della Pace, “Persona umana, cuore della pace” e ripreso ad Ales, include in sé diversi significati. Intanto è un compito che impegna ciascuno ad una risposta personale coerente col piano divino ed è iscritto nella coscienza di ogni uomo. Non si può restare inoperosi, la pace chiede un impegno costante e dispendio quotidiano di energie, va trasmessa e testimoniata ai giovani, si deve pregare Dio perché essa non debba mai venir meno.
La cultura della pace deve essere coltivata ad ogni livello, sia istituzionale che privato, in modo che il dialogo porti al superamento di disuguaglianze e conflitti.
Include il concetto appunto della dignità dell’uomo e del suo rispetto come persona umana, quindi del diritto alla vita contro gli aborti, la sperimentazione sugli embrioni e l’eutanasia, ma anche contro le violenze, le sopraffazioni o addirittura le morti per conflitti armati, terrorismo o per epidemie e fame, fattori che persistono oggi nonostante i grandi progressi della scienza e della tecnica. Non si possono inoltre eludere il rispetto e la tutela dell’ambiente e il razionale utilizzo delle sue risorse energetiche.
Purtroppo tante sono nel mondo le disuguaglianze sia nell’accesso ai beni essenziali come il cibo, l’acqua, la casa, la salute, sia nell’esercizio dei diritti umani fondamentali come la libertà di pensiero, di espressione e di professione religiosa, l’uguaglianza tra uomo e donna, il diritto al lavoro, ad un’equa retribuzione e ad una vita dignitosa, il diritto alla salute, all’istruzione e così via. Tante sono le Nazioni devastate dalla violenza e dalla guerra, tanti i popoli repressi nelle loro giuste aspirazioni e privati di libertà, di giustizia e di diritti umani.
Ogni cristiano deve essere un infaticabile operatore di pace e strenuo difensore della dignità della persona umana e dei suoi inalienabili diritti.

 

Dina Madau

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