Parrocchia Santa Barbara Villacidro
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Pace interiore e santità
 

La cultura secolare, parallelamente alle cose e ai bisogni di cui ci riempie e al culto dell’effimero che continuamente ci propina, si rivela anche una formidabile trasmettitrice di inquietudini, insoddisfazioni e chiusure e, quel che è peggio, senza che nemmeno ce ne accorgiamo. Soprattutto in questi primi giorni del nuovo anno, sarebbe perciò opportuno riflettere sulle contraddizioni che caratterizzano questo stile di vita che cattura tutti e che da una parte, esalta la ricerca del benessere e del tornaconto personale, mentre poi tacita la coscienza facendo sentire l’individuo giustificato quando, ad esempio, sceglie di sbarazzarsi degli anziani chiudendoli negli ospizi, di escludere gli immigrati, di emarginare gli ultimi, sottintendendo come legittima la distinzione tra i propri e gli altrui diritti e doveri, naturalmente a proprio vantaggio. Ripeto, è importante prendere atto della situazione per non farsi travolgere dalla povertà di valori che il contesto culturale, oggi, ostinatamente, cerca di giustificare e dalla banalizzazione etica fatta passare come conquista civile. Pace interiore e santitàE’ dentro questo vissuto che il cristiano è chiamato a testimoniare la sua fede e a vivere la sua “normale” santità. E per fortuna, nonostante le apparenze, sono sempre tanti coloro che professano il loro amore a Gesù e al suo vangelo, sforzandosi di vivere con fedeltà i loro ideali nella ordinarietà dell’esistenza e conservando un atteggiamento di rispetto e di comprensione nei confronti di quanti non condividono la loro fede e la pensano diversamente. Si tratta di una santità che non fa clamore e che pochi, forse, valorizzano, ma che risulta provvidenziale. Sono quegli uomini e donne (santi autentici) che ancora oggi, a centinaia, in tante parti del mondo, muoiono a causa della loro fede cristiana. Sono coloro che arrivano a perdonare gli uccisori dei parenti o quanti si sono macchiati di gravi offese personali. I santi, inoltre, sono coloro che manifestano grande forza d’animo di fronte alle contrarietà, alle malattie e alla morte e sanno abbandonarsi, con fiducia, alla misericordia del Signore, pur senza rinunciare a quanto è nelle loro possibilità per dare dignità alla vita propria e altrui; sono quelli che, nella quotidianità, Pace interiore e santitàoffrono il loro tempo e le loro doti al servizio del bene comune e che accettano di aiutare il prossimo con amore, senza discriminare nessuno e senza spirito di tornaconto. E’ santità vera, infine, quella di chi, nella quotidianità, evita di farsi trascinare in giudizi e condanne, si sforza di sostentare la sua esistenza di onestà e giustizia, senza mai puntare il dito sull’operato altrui e senza pretendere che a testimoniare il bene siano per primi gli altri. Se il numero di questi santi “normali e ordinari” aumenterà, allora – e non solo per la Chiesa, - si apriranno tempi nuovi carichi di rinnovamento e di speranza. Allora la comunità credente si rivelerà più viva e credibile anche per la collettività civile, le nostre comunità diventeranno più umane e aperte alla solidarietà e l’agire etico di singoli e di gruppi non si fonderà più sulla spasmodica ricerca del proprio vantaggio, ma sul dettato evangelico della gratuità e dell’amore solidale.
Inizia un nuovo anno. Che ne dite, carissimi cristiani della comunità di Santa Barbara, dell’opportunità di accogliere con maggiore determinazione la fede in Gesù crocifisso e risorto dentro questa quotidiana dimensione di santità? Perché non provarci?

 

Don Giovannino

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