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Beata Laura Vicuna
 

Laura del Carmen Vicuna, nacque a Santiago del Cile, il 5 aprile 1891. Tra gli antenati di Laura figuravano parecchi personaggi illustri. Il padre, purtroppo, fu costretto all’esilio e alla sua morte, nel 1893, la famiglia si ritrovò in una triste situazione di precarietà. Alcuni mesi dopo, nacque una seconda bambina, Giulia Amanda. La madre, sola con due figlie, riuscì a trovare lavoro nella tenuta agricola di Manuel Mora, uno dei tanti colonizzatori che avevano intrapreso lo sfruttamento dei terreni incolti della Patagonia e ne divenne la compagna.Beata Laura Vicuna Laura, anche se ancora piccola, si rese conto della irregolarità. La mamma, al fine di assicurare loro un’istruzione adeguata e continua, le affidò nel gennaio 1900 alle Figlie di Maria Ausiliatrice. Nel presentare Laura alla superiora, disse: “Non mi ha mai dato dispiaceri. Fin dall’infanzia è stata sempre obbediente e sottomessa”. Il suo animo fu tempestivamente conquistato dalle verità evangeliche e ciò la portò a rendersi meglio conto della situazione di convivenza della madre rispetto alla legge divina. Il 2 giugno 1901 potè ricevere la prima Comunione, e in quella circostanza divenne ancora più profonda la sua sofferenza nel vedere la mamma non accostarsi ai sacramenti. Quel giorno scrisse alcuni propositi simili a quelli di San Domenico Savio: “O mio Dio, voglio amarti e servirti per tutta la vita; perciò ti dono la mia anima, il mio cuore, tutto il mio essere. Voglio morire piuttosto che offenderti col peccato. Propongo di fare quanto so e posso perché tu sia conosciuto e amato, e per riparare le offese che ricevi ogni giorno dagli uomini, specialmente dalle persone della mia famiglia”. Le Suore non tardarono a capire di trovarsi dinnanzi a una bambina eccezionale che si distingueva per la volenterosa applicazione nello studio e per l’intensità della vita interiore. Dall’8 dicembre 1900 si iscrisse alla Pia Unione delle Figlie di Maria. Nel secondo anno le sorelle Vicuna furono mandate in vacanza dalla madre, ma Laura restò scossa dall’impatto con il convivente. Soffriva profondamente, ma non lo faceva trasparire. Durante le vacanze dell’anno successivo, Manuel Mora esternò un eccessivo interesse per Laura, che prontamente ne combattè i malvagi propositi. Questi reagì e si vendicò rifiutandosi di pagare la retta del collegio, ma la direttrice accolse ugualmente le due sorelline. Il 29 marzo 1902, ricevettero la cresima. Fu presente alla cerimonia anche la madre. In tale occasione Laura fece richiesta di poter essere ammessa tra le postulanti delle Figlie di Maria Ausiliatrice, ma ottenne una risposta negativa a causa della situazione familiare. Dovette, dunque, rassegnarsi, senza però desistere dal suo intento. Il mese successivo, emise privatamente i voti di castità, povertà ed obbedienza, consacrandosi a Gesù ed offrendogli la propria vita. Verso fine anno iniziò a manifestarsi in Laura, che aveva undici anni e mezzo, un leggero deperimento fisico. Tentò un cambiamento climatico, recandosi dalla madre, ma ciò non si rivelò per niente salutare. Allora tornò a Junin dove si trasferì anche la madre. Alloggiarono però privatamente. Nel gennaio 1904 giunse in visita il convivente con il proposito di trascorrere la notte nella medesima abitazione. “Se egli si ferma qui, io me ne vado in collegio dalle suore” minacciò Laura. E così fece, seppur stravolta dal male. Lui la inseguì e, raggiuntala, la percosse violentemente, lasciandola traumatizzata. Giunta poi in collegio si confessò con il suo padre spirituale, rinnovando l’offerta della propria vita per la conversione della madre. Il 22 gennaio ricevette il Viatico e quella sera fece chiamare la madre per trasmetterle il suo grande sogno: “Mamma, io muoio! Io stessa l’ho chiesto a Gesù. Sono quasi due anni che gli ho offerto la vita per te, per ottenere la grazia del tuo ritorno alla fede”. Questa le promise di cambiare vita. Laura spirò serenamente pronunciando queste ultime parole: “Grazie, Gesù! Grazie, Maria! Ora muoio contenta!”. In occasione del funerale la mamma tornò ad accostarsi ai sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucaristia. La tomba di Laura a Bahia Blanca, in Argentina, è meta di continui pellegrinaggi. Venerata fin dalla sua morte, il riconoscimento delle sue virtù eroiche con il titolo di “venerabile” si ebbe il 5 giugno 1986. Due anni dopo, il 3 settembre 1988, fu beatificata da Papa Giovanni Paolo II, sul Colle delle beatitudini giovanili, presso Castelnuovo Don Bosco.

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