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Il Significato del Sacramento della Confermazione
 

Oggi si intende la Cresima come un Sacramento che tutti i battezzati devono ricevere a questa età ed è l’occasione per fare grande festa, spesso molto costosa, e ricevere grandi regali dai padrini, dai familiari e dagli amici, ma si trascura il suo significato più importante che è solo l’avvio per una fede cristiana da testimoniare con le parole, con le opere e con la propria vita. Ma conosciamo davvero cosa significa il Sacramento della Confermazione?
Nel catechismo degli adulti della Chiesa Cattolica leggiamo: “La Confermazione perfeziona il Battesimo mediante l’effusione pentecostale dello Spirito: consolida l’appartenenza a Cristo e alla Chiesa; comunica in abbondanza i doni dello Spirito Santo, per accompagnare il cammino verso la maturità cristiana e per sostenere la testimonianza delle parole e delle opere.”
La Confermazione rappresenta per ogni battezzato la propria Pentecoste, così come era avvenuta per la Chiesa quando scese lo Spirito Santo sugli apostoli e su Maria riuniti nel Cenacolo in preghiera. Si ripete ciò che per Gesù è stata la discesa dello Spirito Santo all’uscita dal Giordano. Essa rafforza l’incorporazione battesimale a Cristo e alla Chiesa e la consacrazione alla missione profetica, regale e sacerdotale. Lo Spirito Santo comunica i suoi sette doni: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, timor di Dio. E’ il sacramento della testimonianza legata alla maturità cristiana. Si acquisisce un legame più perfetto con la Chiesa arricchiti di una forza speciale dello Spirito Santo che spinge a diffondere e a difendere la fede con la parola e con l’azione, come veri testimoni di Cristo. La cresima sostiene il cristiano nella ricerca della propria forma di vita e del servizio da offrire alla Chiesa e alla società. Il suo ministro è il Vescovo che nel momento della liturgia chiama i candidati, presentati dalla comunità cristiana e accompagnati dai loro padrini, a rinnovare gli impegni battesimali. Stende le mani e invoca l’effusione abbondante dello Spirito, continuando il gesto degli apostoli. Quindi pone la mano destra su ciascun cresimato, in segno di benedizione e di missione; lo unge sulla fronte con il crisma, (olio profumato benedetto dal Vescovo per tutta la diocesi il Giovedì Santo) e pronuncia la formula: “Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono”, con la quale si indica il rafforzamento del battesimo e l’appartenenza irrevocabile a Cristo. Il rito dell’unzione crismale va ricollegato alle figure della storia della salvezza. In Israele i re e i sacerdoti erano consacrati con olio, per avere il sostegno dello Spirito nel loro servizio; i profeti invece ricevevano solo un’unzione interiore di Spirito Santo, per diventare gli uomini della Parola di Dio, i suoi portavoce.
Associato a Cristo, ogni credente è responsabile della testimonianza al Vangelo secondo la vocazione e i doni ricevuti nella comunità ecclesiale, nella famiglia, nella scuola, nella professione, nella società civile, nel servizio ai bisognosi.

 

D. M.

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