Parrocchia Santa Barbara Villacidro
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Santa Barbara Villacidro
                   
               
 
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Una testimonianza da Sydney
 

"Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni” (At 1,8)...ho voluto esordire così, con quello che è stato il tema della Giornata Mondiale della Gioventù 2008, scelto dal Papa Benedetto XVI per esortare i giovani ad invocare lo Spirito Santo perchè li renda capaci di proclamare il Vangelo sino agli estremi confini della terra. Ed è proprio sino agli estremi confini della terra , l’Australia, chiamata dai primi esploratori europei “la Grande Terra del Sud dello Spirito Santo” che centinaia di migliaia di giovani (gli italiani erano circa 10.000) si sono messi in viaggio per partecipare al più grande evento ecclesiale dedicato ai giovani di tutto il mondo.
Io, Marianna, volontaria del Servizio Civile presso la Caritas parrocchiale di Santa Barbara a Villacidro, ho ricevuto il grande dono di poter esser lì a condividere questa esperienza straordinaria con tanti altri giovani italiani che come me sono partiti in qualità di volontari. Da volontaria quindi, avevo il compito di svolgere il mio servizio presso “Casa Italia”, una struttura allestita a Sydney dalla delegazione CEI come punto di riferimento per tutti i pellegrini italiani che avessero avuto qualsivoglia necessità. Fortunatamente però, mi è stato permesso di vivere la GMG anche da pellegrina soprattutto nei suoi momenti salienti quali la messa di apertura celebrata a Barangaroo dal Cardinale George Pell, l’arrivo del Papa nella Baia di Sydney, la Via Crucis e dulcis in fundo la Veglia e la Messa finale celebrata dal Santo Padre nell’ippodromo di Randwick che per l’occasione si è trasformato in un crogiolo di razze, colori, bandiere, lingue, emozioni, speranze, ma soprattutto preghiere che si levavano al cielo all’unisono per lodare quell’unico Dio, Cristo Re, che per amore nostro ha dato la vita sulla croce. I giorni trascorsi lì sono stati per me un concentrato di emozioni fortissime e come tali difficili da esprimere a parole... sempre, serberò nel cuore gli sguardi, i sorrisi, gli abbracci, il sentimento di unione e fratellanza che si è creato nel nome di Gesù fra tutti noi giovani con l’augurio che tutto ciò continui nelle nostre vite, ogni giorno, pur nelle difficoltà. Per concludere vorrei dire GRAZIE a tutti coloro che, direttamente o indirettamente, hanno fatto sì che vivessi tutto questo, soprattutto... grazie GESù! Ora chiudo gli occhi e nella mia mente riecheggia già il ritornello dell’inno della GMG 2008...”Alleluia! Alleluia! Receive the Power, from the Holy Spirit! Alleluia! Alleluia! Receive the Power to be a light unto the world!”.

 

Marianna Biancu

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  Il potere della musica
 

I suoni, insieme ai gesti, hanno rappresentato il primo mezzo di cui l’uomo si è servito per comunicare con i suoi simili e per esprimere i sentimenti e le emozioni. Con il passare del tempo l’arte di accostare i suoni fra loro in modo da creare una melodia gradevole all’orecchio umano si è sempre più affinata e così è nata la musica, compagna inseparabile della vita dell’uomo. Esistono numerosi e diversi generi musicali al mondo e ogni uomo ha le sue preferenze e le sue inclinazioni in materia musicale, ma la musica è sempre e solo una. Che sia un concerto di musica classica o l’esibizione di una band heavy metal, è comunque il potere e la magia della musica che riescono a catturare e a estasiare l’uditorio. “La musica ti gira dentro le vene che ognuno a suo modo è un tossico vero” è l’espressione utilizzata da Luciano Ligabue per definire l’effetto che una semplice canzone provoca. La musica non solo pompa sangue nelle vene, ma soprattutto penetra nell’anima di ogni singola persona. Spesso capita che una canzone, in poche righe e in pochi accordi, riesca a esprimere, ancor meglio delle parole utilizzate, ciò che siamo, ciò che proviamo, ciò che sogniamo. Ed ecco come attraverso la musica anche la persona più timida e più chiusa riesce a comunicare con il mondo che la circonda. Ultimo, ma non meno importante aspetto, è quello che configura la musica come un rifugio, una vera compagna, una grande amica che ci è vicina e di cui possiamo disporre in un particolare momento della nostra vita. Perché la musica non giudica ma parla all’animo delle persone sensibili, non si ferma alle apparenze ma va oltre fino al profondo, non aumenta il dolore ma lo allevia, non crea false illusioni ma speranze per il futuro, non uccide ma tiene in vita.

 

Loredana Garau

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