Parrocchia Santa Barbara Villacidro
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Santa Barbara Villacidro
                   
               
 
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Speciale ricordo di Emanuela
 

Una morte che ci ha segnati

 

Il buio incipiente della notte del 23 luglio ci ha sottratto Emanuela, lasciandoci sgomenti e fiaccati. Ora è subentrata la memoria che rimane tragica per alcuni (i familiari, soprattutto) e soltanto episodica per tanti altri. Mi chiedo: questa dolorosa memoria può consolare il dolore e consentire di andare oltre l’immane sventura e quindi di superare lo strazio ed il vuoto che nasce dalla propria impotenza? Il tempo, nel suo inarrestabile divenire, si dice che riesce a scolorare tanti lutti. L’uragano diventa un ricordo e l’emozione sbiadisce. Tutto questo mentre il bisogno di saziarsi di eventi sempre nuovi e forti continuerà ad afferrare la curiosità mai paga di molti. La disgrazia di alcuni continua, con cinismo, a trasformarsi in pane e benessere per altri. Basta sostituire volti e lacrime di vittime e di familiari in lutto. Io invece resto lì a fissare quel corpicino inerte e freddo di una creaturina stupenda sottrattaci mentre ci prendevamo cura di lei e i volti disfatti di genitori che, inconsolabili, piangono ancora quella morte crudele. Esperienza sconvolgente che segna e martella continuamente tutto il nostro essere per una vita spezzata in questo modo. Rimarginare la ferita che ha colpito il cuore e la mente non è facile e nemmeno possibile se in te è presente quella passione per gli altri che ti porta ad accogliere ogni esistenza come un dono ineffabile da amare e servire. Sì, io resto lì, a fissare quella tragica fatalità senza trovare energie sufficienti per assorbirla e, meno ancora, per superarla. Vissuto umano sofferente per una storia ancora troppo recente che dilania la volontà e impedisce allo sguardo di contemplare il cielo e di progettare il futuro. Una commozione sorda che paralizza, impedendo di girare pagina e di assorbire le tante lacrime versate. Sono però anche consapevole delle innumerevoli croci che quotidianamente si aggiungono alle molte altre che nel mondo colpiscono milioni di fratelli e di sorelle (e di questi, tanti, sono bambini). So del dolore che segna con una violenza disumana e crudele innocenti di tutte le età e di tutti gli angoli della terra. So che non è difficile, in ogni caso, pronunciare parole di conforto, anche sincere, sentirsi interiormente solidali e, magari, adoperarsi per dare risposte concrete di vicinanza e partecipazione. Forse è proprio questa la strada che consente di riprendere il cammino e di superare l’inganno di identificare un evento, pur immensamente tragico, come il punto ultimo e definitivo. Anch’io so che è così. Devo provare, recuperando volontà ed energie. Signore, aiutami ad amare e a servire ancora, fino a quando tu vorrai.
Don Giovannino

  In occasione del funerale di Emanuela
 

Sento di dovervi anch’io una parola.
Ringrazio Mons. Vescovo e il vicario Mons. Paolo Orrù. La loro presenza diventa, idealmente, segno che l’intera diocesi è vicina a noi in quest’ora di lutto. Ho voluto che questa sera venissero proclamati i passi della Sacra Scrittura della Domenica della Prima Comunione di Emanuela. E’ messaggio di vita e di salvezza e in questo momento abbiamo tutti bisogno che le fitte tenebre che avvolgono i cuori e le menti, possano essere squarciate dalla luce che promana dalla Parola di Dio.
Il mio primo pensiero è per i genitori di Emanuela, mamma, papà e tutti i familiari. Su di voi si è abbattuta, improvvisa, la più pesante delle croci. Preghiamo perché non ne vengano schiacciati. So che non ci sono parole per asciugare le vostre lacrime, per lenire il vostro, immenso dolore e comprendo che questa via crucis continuerà ancora, inconsolabile, a condizionare le vostre esistenze. Chiedo a tutte le persone sensibili e buone di stare loro vicine, anche in futuro, per confortarli e per sostenerli con cristiana carità. Personalmente vi prometto che la Parrocchia non vi abbandonerà.
Il secondo pensiero è per la comunità parrocchiale di Santa Barbara. Il dramma si è verificato in una sua struttura, mentre era in corso una delle tante iniziative estive. Non vi nascondo che il primo sentimento che mi ha assalito è stato quello di chiudere tutto, di lasciare stare, di non occuparmi più di nulla. La morte di Emanuela la percepivo come un castigo ingiusto e immeritato. Accanto allo sconcerto e al vuoto, mi sentivo dentro una profonda rabbia. Come Giobbe, ho persino presunto di chiedere ragione a Dio dell’accaduto. Poi pian pianino, mentre scorrevano terribili e interminabili le ore di questi giorni, sulla ribellione, ha ripreso il sopravvento la forza di andare avanti. Chi si impegna a servire il prossimo con amore e gratuità, chi cerca di donarsi per il bene altrui, non può e non deve mollare. La comunità parrocchiale di Santa Barbara è da tempo fortemente incarnata nei problemi sociali del territorio e nella ricerca di risposte ai bisogni delle persone. La nostra casa estiva è in funzione da oltre quarant’anni. I volontari della parrocchia, giovani e adulti, operano sempre nella più totale gratuità, impegnandosi a donare tempo e energie, con disponibilità e dedizione, secondo il principio evangelico del: “c’è più gioia nel dare che nel ricevere”.
L’ultimo pensiero è per te, Emanuela. Fiore stupendo, reciso dalla terra in pochi attimi. Continua, nella tua fanciullezza, a fiorire in cielo, nel giardino di Dio. Prega per la mamma, il papà, i parenti e per tutti noi. Ti abbiamo amato sinceramente quando eri in mezzo a noi. Ti porteremo ora nel cuore, sempre.
Don Giovannino

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