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Genitori assenti, figli padroni
 

I ragazzi di oggi, ovvero la generazione del “tutto e subito”. Il 15 novembre scorso è stato reso noto l’ultimo rapporto su “Infanzia e adolescenza” redatto da Telefono Azzurro e Eurispes. Dallo studio emerge netta l’immagine del “figlio padrone”, con genitori sempre più prigionieri della paura per le possibili reazioni aggressive dei loro piccoli i quali più che chiedere, ormai, sembrano pretendere. Trovare genitori disposti a pronunciare con fermezza un equilibrato “no” diventa alquanto difficile. Colpa, dice il Telefono Azzurro, del fatto che i genitori sono sempre più assenti o per troppo lavoro o per negligenza o per problemi economici. Sta di fatto che tutto questo genera poi troppa permissività difficile da rimediare. E’ in questo scenario che si originano i rischi a cui più frequentemente vanno oggi incontro i ragazzi. Sono stati infatti rilevati comportamenti fino a qualche anno fa incredibili e impensabili, che non lasciano tranquilli né le famiglie e neppure gli educatori. Ad esempio, nella casistica, il fenomeno più diffuso sembra essere quello dei soprusi contro i coetanei. Si apprende, così, da questa indagine, che il 3,2% dei bambini ha dichiarato di avere inviato in rete filmati compromettenti e offensivi contro terzi (il 4% afferma di averlo fatto anche tramite cellulari), mentre l’11,5% degli intervistati si dice vittima di questi atti. C’è poi l’eccessivo uso della tv, anche di quattro ore al giorno, che il 38,2% afferma di fare in maniera assolutamente libera, per non parlare, poi, dell’uso massiccio dei videogiochi che, al pari della tv, favoriscono la sedentarietà a scapito della salute. Figli padroni, dunque, ma anche figli vittime a motivo dei sempre più frequenti abusi a cui i minori vanno incontro (abusi sessuali, fisici, psicologici e abbandoni).
Come si vede, si è di fronte a un quadro complessivo sconfortante. E l’età del disagio risulta sempre più bassa dal momento che ad essere coinvolti non sono solo i preadolescenti, ma anche i bambini delle elementari. Dalle situazioni descritte emerge una inconscia richiesta, da parte dei più piccoli, di una maggiore presenza dei genitori. “C’è il rischio – afferma il Presidente di Telefono Azzurro, - che gli adulti si limitino ad esercitare un controllo superficiale, risultando assenti nelle scelte relazionali, scolastiche e lavorative. E’ necessario invece che i ragazzi siano coinvolti attivamente nelle riflessioni e nelle scelte che li riguardano”.
Se poi focalizziamo l’attenzione sugli adolescenti, scopriamo che il rapporto tra i giovani e l’alcol si fa ogni giorno più preoccupante. Infatti quasi la metà degli adolescenti beve alcolici qualche volta (49,3%), mentre l’11,3% lo fa spesso. Il primo approccio con l’alcol, per il 45,4%, è avvenuto tra gli 11 e i 14 anni (il 17,5% dichiara di averlo fatto anche prima degli 11 anni!).
Un’analisi davvero a tinte fosche sul fronte educativo che non deve passare inosservata. Il messaggio che ne scaturisce è chiaro: gli adulti, anche se alle prese con problemi e difficoltà, devono trovare tempo da dedicare ai più piccoli. A complicare le cose e ad aumentare i disagi ci pensano già i modelli imposti dai media e dagli spot pubblicitari.

 

M.Rita Marras

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