E' proprio vero che il Presepio sta cadendo in disuso, rispetto all’albero natalizio più pratico e meno impegnativo anche se non ha molto a che vedere con la nostra tradizione? Noi non vogliamo seguire le mode e anzi desideriamo essere fedeli alla tradizione iniziata con San Francesco, nostalgici della nostra infanzia, quando la realizzazione del presepio si iniziava almeno una settimana prima della notte fatidica, come un rito segnato da momenti precisi : la ricerca dei materiali adatti per costruire la capanna, le casette, la stagnola per simulare l’acqua del fiume, la paglia per adagiare il Bambino, le luci almeno a partire da quando furono disponibili; rituale che si chiudeva con la tappa in pineta (scenario dei nostri momenti importanti) alla ricerca del muschio (sa la’ ‘e pedra) supporto insostituibile per adagiare le malferme statuine, alcune sbeccate perché non adeguatamente protette dalla carta di giornale usata per conservarle da un anno all’altro, qualcuna nuova fiammante perché acquistata per l’occasione per variare e arricchire l’assortimento. E poi ancora l’attesa della mezzanotte in severa astinenza prima del cenone e infine i doni ……. Poi …… siamo cresciuti, ognuno a suo modo: dimenticando, rimuovendo, quando non rinnegando … ma puntualmente, ogni anno ci ricadiamo : basta uno stimolo qualunque - le luci, gli addobbi, il rintocco delle campane per la novena – e il lume della nostra memoria si riaccende stabilendo connessioni immediate e involontaire che puntualmente ci riportano lì, da dove siamo partiti, il ricordo di noi bambini, il volto evanescente dei nostri genitori, dei parenti, e degli altri componenti delle nostre famiglie allargate … Ed allora, riprendendo il filo conduttore del nostro ragionare, riappropriamoci del nostro vissuto e accogliamo l’invito a ‘ presepiare ‘ per il centro storico del nostro paese, dove i commercianti espongono nelle loro vetrine presepi veramente originali per la scelta dei materiali, per le dimensioni ( alcuni talmente piccoli da poter essere tenuti sul palmo di una mano ), tutti quasi miniaturizzati nei particolari. Tutti i presepi sono stati messi a disposizione dagli ideatori della iniziativa, che indicando i diversi siti nei quali è possibile ammirare il frutto della loro creatività, ci invitano a seguire l’insolito percorso in compagnia dei nostri bambini, alla ricerca di emozioni antiche e alla riscoperta del passato’. Ultima tappa di questo fantastico itinerario, il Museo parrocchiale dove l’esposizione è particolarmente ricca anche per l’apporto di un’altra espositrice e dove, a tutti i visitatori, verrà consegnato un piccolo omaggio a ricordo della iniziativa...

Franco De Populo

Da pochi mesi è stato attivato presso gli uffici della provincia del Medio Campidano l’Osservatorio sui Flussi Migratori. Si tratta di un servizio che viene rivolto prevalentemente agli immigrati del territorio, ma non solo. Esso, infatti, funge da sportello di carattere informativo, di assistenza e orientamento per gli emigrati originari della Provincia e gli immigrati che soggiornano nella provincia. Inoltre, effettua il monitoraggio della popolazione residente, dell’andamento dei flussi migratori in entrata e in uscita e del saldo naturale nel territorio provinciale. Tra gli altri servizi si segnalano i seguenti: 1) fornisce un qualificato supporto operativo alle azioni promosse dal Consiglio territoriale per l’immigrazione del Medio Campidano; 2) fornisce agli Enti Locali ed ai soggetti interessati uno strumento di orientamento e sostegno alla programmazione ed al monitoraggio degli interventi in tema di immigrazione ed emigrazione, anche nell’ottica di dare organicità alla pluralità delle azioni attivate sul campo; 3) trasmette alla competente Prefettura–UTG di Cagliari, in qualità di servizio della provincia del Medio Campidano, gli adempimenti disposti dalla vigente normativa in materia di immigrazione ed emigrazione; 4) pubblica in appositi Dossier e sul sito internet dell’Osservatorio i principali dati sul fenomeno migratorio e sulla presenza di cittadini stranieri nella provincia del Medio Campidano.

Manuela Garau