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Emergenza Somalia
 

In questi ultimi decenni, la storia della Somalia, un paese africano di quasi 638.000 Kmq e con una popolazione di 9 milioni di abitanti, è stata e continua ad essere molto tormentata. Protettorato italiano dal 1889 al 1905, diventò, dal 1905, una colonia del regno d'Italia. Dal 1941 al 1950, ci fu l'occupazione del Regno Unito, poi dal 1950 fino al 1960 la Somalia fu sotto l'amministrazione fiduciaria dell'Italia per conto dell'ONU. La storia della Somalia indipendente riprende a partire dal 1960. Si unì da subito al vicino Somaliland, resosi indipendente dalla Gran Bretagna il 26 giugno di quello stesso anno, per formare la repubblica di Somalia. Nel 1964 e nel 1977 la Somalia combatté due guerre contro l'Etiopia per il controllo della regione dell'Ogaden; guerre che si conclusero con la rinuncia da parte della Somalia della regione dell'Ogaden. Dal 1969 al 1991 ci fu la dittatura di Siad Barre che portò il paese ad una situazione di guerra civile intermittente. Nel 1991 il dittatore fu estromesso, ma per la Somalia e, soprattutto, per i suoi abitanti, non ci fu un periodo di pace. Nonostante l'intervento dell'ONU e delle forze militari della missione UNOSOM, la situazione precipitò, tanto che le forze militari straniere mandate dall'ONU si ritirano vista l'impossibilità di garantire l'ordine nel paese in preda ormai dei clan e dei signori della guerra. Alla fine degli anni Novanta e nei primi anni Duemila con l'accordo fra 26 fazioni somale (1997), la Conferenza di pace di Gibuti (2000) e la Conferenza di pace di Mbagathi (2002) sembrò che pace fosse raggiunta. Ma non fu così. Infatti, tra il 2004 e il 2006, il governo di transizione non riuscì a garantire, a causa della sua debolezza, pace e stabilità al paese. Il governo dovette affrontare gli attacchi delle milizie delle corti islamiche, le quali, nell'estate del 2006, occuparono la capitale Mogadiscio e presero il controllo della parte centro meridionale della Somalia. Nel gennaio 2007 gli Stati Uniti entrarono militarmente nel conflitto a sostegno delle truppe etiopi che occuparono la città di Mogadiscio, scacciando le milizie delle corti islamiche. Lo stato continuo di guerra che dura ormai da oltre 16 anni sta causando una tragedia umanitaria di proporzioni bibliche. La Somalia sconvolta dalla guerra risulta essere uno dei paesi più poveri al mondo, al 161 posto su 164 paesi. Quasi 2 dei circa 9 milioni di abitanti sono in condizioni di emergenza alimentare e mancanza d'acqua. Gli sfollati sono più di 400.000. Intere famiglie sono state costrette ad abbandonare le abitazioni della capitale distrutta dalla guerra e di altri centri abitati per trovare scampo nei campi profughi. In questi luoghi, privi delle più elementari condizioni igieniche, regnano epidemie, sete, malnutrizione e miseria, senza contare che il pericolo delle epidemie è molto alto. Le malattie curabili come la malaria, le infezioni respiratorie acute e le malattie diarroiche, restano le principali cause di mortalità, soprattutto tra i bambini e gli anziani. Molti medici e infermieri hanno abbandonato il paese a causa delle continue guerre. Sono presenti diverse organizzazioni umanitarie, ma queste sono insufficienti a gestire una grande emergenza che sembra non avere mai fine.

 

Martino Contu

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