Parrocchia Santa Barbara Villacidro
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Santa Barbara Villacidro
                   
               
 
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Presto la prima pietra
 

Nel numero del mese di gennaio di questo mensile il Parroco ha comunicato di essere determinato a dare avvio, alla fine dell’estate, ai lavori per la realizzazione del nuovo Oratorio nel terreno confinante con la Fluminera. L’entusiasmo di tutti i collaboratori è stato davvero grande. Quando circa tre anni fa aveva lanciato questo progetto che lui definiva “un sogno”, l’appoggio dei suoi collaboratori è stato unanime. Da quel momento sono state poste in atto molte iniziative finalizzate a raccogliere fondi per la sua realizzazione. L’idea è nata da una effettiva esigenza di avere un luogo polifunzionale che possa accogliere una vasta utenza. In primo luogo bambini, ragazzi e giovani certi di trovare un posto sano di incontro e di confronto, dove crescere nell’autentico spirito oratoriano. La struttura che prevede ampi spazi è concepita tenendo conto delle nuove esigenze logistiche, ma anche e soprattutto deve rispondere sempre di più al bisogno molto sentito di un luogo di aggregazione dove chiunque possa sentirsi accolto e valorizzato per quello che è e non per ciò che sa fare. L’oratorio, dunque, vuole essere una realtà che opera in stretta sinergia con la famiglia, la scuola e ogni altro organismo impegnato nel settore sportivo, ricreativo e del tempo libero. Sarà aperto a tutti, comprese le persone che vivono una condizione di disagio. Come si sa, una delle iniziative più coinvolgenti a livello cittadino è la sottoscrizione a premi che da alcuni anni si tiene nei mesi di dicembre e di gennaio. Un numeroso gruppo di volontari, come in passato, si è fatto carico della vendita dei biglietti. Davvero tanti, soprattutto quelli ritenuti più aperti e sensibili sono stati avvicinati più di una volta e più di una volta hanno acquistato i biglietti. Ad essi il nostro ringraziamento più sentito. Ci scusiamo, invece, con chi si è infastidito e lo ha vissuto come invadenza, ma noi crediamo profondamente nell’iniziativa del parroco e quando si crede davvero in qualcosa bisogna andare avanti senza scoraggiarsi. Se l’obiettivo ha una importante valenza e del fine ultimo, oltretutto se ne avvantaggia l’intera comunità, che male c’è se si fa leva sulla generosità delle persone? A dire il vero abbiamo trovato disponibilità a sostenere il progetto nella stragrande maggioranza delle persone avvicinate. Questo sta a significare che è ritenuto non solo valido, ma necessario sia per le prospettive che apre a livello formativo delle nuove generazioni e sia per il progresso culturale dell’intera collettività. Infatti il progetto vede al suo interno anche la realizzazione di un teatro. Si ha la sensazione che con l’inizio dei lavori si avrà anche una parallela crescita di simpatia e interesse da parte di un numero ancora maggiore di sostenitori. La lotteria ha chiuso la sua corsa con l’estrazione di domenica 27 gennaio. Cento i premi e quindi i biglietti estratti. L’elenco pubblicato in altra pagina, consente a coloro che hanno aderito con l’acquisto dei biglietti di verificare se sono stati baciati dalla fortuna. Grazie ancora a tutti e insieme aspettiamo la posa della prima pietra.

 

M. Rita Marras

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  La Costituzione Italiana compie 60 anni
 

Il primo gennaio 1948 entrò in vigore la nostra Costituzione repubblicana. Partendo dal momento in cui per la prima volta si sentì il bisogno di una nuova veste politica e istituzionale per il nostro Paese e l’entrata in vigore della Carta trascorsero circa tre anni e mezzo. Durante questi tre anni, un anno e mezzo servì all’Assemblea Costituente per decidere e redigere il testo. La necessità di una nuova forma, l’Italia la sentì dopo la liberazione dal fascismo e il decreto legge 151 del 26 giugno 1944 stabiliva che «dopo la liberazione del territorio nazionale, le forme istituzionali saranno scelte dal popolo italiano, che a tale fine eleggerà, a suffragio universale diretto e segreto, una assemblea costituente per determinare la nuova costituzione dello stato». Nel marzo del ’46 ci fu il referendum per eleggere l’Assemblea e perché si scegliesse tra Monarchia o Repubblica, Prevalse la scelta per la Repubblica e la Costituente venne formata. Essa fu il frutto di una commistione di ideologie: quella cattolico- democratica, quella socialista- marxista e quella democratico- liberale, si riunì per la prima volta il 25 giugno del 1946. I lavori per la stesura della Carta Costituzionale vennero portati avanti da una Commissione, presieduta da Meuccio Ruini, che venne ulteriormente articolata in tre sottocommissioni, la prima sui diritti e doveri dei cittadini, la seconda sull'ordinamento costituzionale della Repubblica e la terza sui diritti e doveri economico-sociali. I lavori furono terminati il 31 gennaio del 1947, dal 4 marzo dello stesso anno al 20 dicembre il progetto venne discusso in aula, fino a quando, il 27 dicembre 1947 la Costituzione repubblicana venne promulgata da De Nicola, Presidente in carica. Entrò in vigore il primo gennaio 1948, da allora sono trascorsi sessant’anni, oggi potremmo chiederci come fecero tutte quelle forze politiche (556 componenti) a mettersi d’accordo su un qualcosa di così grande e importante, oggi che i nostri politici non riescono a trovare alcun punto d’incontro. Il fatto è che diedero vita alla Costituzione come contratto politico in cui ciascuna forza riuscì ad ottenere qualcosa rinunciando ad altro, per questo motivo si parlò di “compromesso istituzionale”. L’Assemblea lavorò con uno sguardo rivolto al futuro ed è per questo che ancora al giorno d’oggi non è obsoleta come alcuni vogliono far credere, è anche vero che, se solo le nostre forze politiche si mettessero d’accordo, allora qualche aspetto della Carta potrebbe cambiare, ma oggi nessuno è pronto a fare delle rinunce. Questo punto di vista è stato evidenziato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano davanti alle Camere riunite per festeggiare il sessantennio della Carta. “In questo momento di acuta crisi e incertezza, la Costituzione resta un grande quadro di riferimento unitario per i cittadini. La Costituzione non è intoccabile, ma rappresenta più che mai, nella sua comprovata validità, un patrimonio comune".

 

Francesca Ortu

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