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Con gli occhi chiusi e il cuore aperto
 

"Addio” disse la volpe al piccolo principe. «Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi». Sono queste alcune parole tratte da “Il piccolo principe” di Antoine de Saint – Exupéry: un’opera in cui l’autore si serve della fiaba per fornire ai lettori utili spunti di riflessione. Quello appena citato è sicuramente, nella sua semplicità e naturalezza, uno dei passi più belli e toccanti del libro. Il piccolo principe, una volta giunto sulla terra, scopre un giardino colmo di rose. Alla vista di quei bellissimi fiori, egli viene improvvisamente colpito da un’ondata di tristezza e di delusione, perché la sua amica rosa gli aveva raccontato che era l’unica della sua specie in tutto l’universo mentre ora, dinanzi ai suoi occhi, ve n’erano circa cinquemila. In questa prima fase il piccolo principe, purtroppo, è ancora fermo all’apparenza delle cose e si mostra così incapace di cogliere gli aspetti più nascosti e più speciali della sua rosa. Lungo il cammino il piccolo principe stringe una profonda amicizia con una volpe e allora, grazie al suo aiuto, incomincia a “vedere” ciò che è veramente essenziale ma non attraverso gli occhi, gli organi predisposti alla vista, bensì con il cuore. Ed ecco che la prospettiva cambia totalmente: a rendere speciale quella rosa non è più il suo colore o il suo aspetto, bensì il tempo che il piccolo principe ha trascorso con lei, l’amore che le ha dato e la responsabilità che ha nei suoi confronti. Ovviamente l’immagine del piccolo principe e della rosa, nonché dell’amicizia che li lega è solo un semplice stratagemma attraverso cui l’autore trasmette un importante messaggio. L’essenziale è invisibile agli occhi è una verità che forse molti uomini hanno sfortunatamente scordato. Oggigiorno i nostri occhi vedono le enormi e sfarzose case, le macchine sempre più veloci e confortevoli, i soldi dietro ai quali purtroppo corre la maggior parte del genere umano; i nostri occhi vedono solo l’esteriorità della persona, se è bella o brutta, se è alta o bassa. Ma i nostri occhi, da soli, non hanno la facoltà di guardare oltre le apparenze: dinanzi ad essi si pone spesso un ostacolo, detto superficialità, che solo il cuore può superare. Se noi siamo capaci di guardare con il cuore, allora siamo anche capaci di captare l’essenziale, ciò che è realmente importante e di goderne in modo smisurato, perché è proprio esso che costituisce la base della nostra felicità. Cosa c’è di più bello e di più importante nella vita che aiutare un amico, dedicare a lui del tempo, gioire dei suoi successi e soffrire con lui per i suoi dispiaceri? Ma soprattutto, cosa c’è di meglio della stessa amicizia e dell’amore, in qualsiasi forma e verso chiunque essi si manifestino? Scoprire ciò che è realmente essenziale implica necessariamente la capacità di scavare in profondità, di arrivare al nocciolo e di non fermarsi al guscio, di dare il giusto valore e la giusta importanza a tutto ciò che ci circonda e che sta dentro di noi. Solo allora saremo in grado di “vedere” l’essenziale anche, e soprattutto, a occhi chiusi.

 

Loredana Garau

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