insieme
         

Migliaia di opportunità per i giovani laureati

La Regione Autonoma della Sardegna ha bandito, per circa 3000 laureati, programmi di alta formazione. I Dottorati di ricerca, i corsi di specializzazione, i master, i tirocini, gli stage, gli inserimenti lavorativi e i diplomi accademici di specializzazione e di formazione alla ricerca in campo artistico e musicale, sono solo alcune tra le tante opportunità offerte dal programma “Master and back”. L’obiettivo del “Master and back” è di consentire ai giovani laureati - in possesso di un buon curriculum vitae - di realizzare percorsi di alta formazione presso prestigiosi organismi nazionali ed internazionali e di spendere, al termine del triennio di formazione, il loro capitale intellettivo nell’isola.
È prevista l’erogazione di contributi individuali a fondo perduto. La Regione Autonoma della Sardegna, con l’ausilio dei contributi del Fondo Sociale Europeo, erogherà “vaucher” e borse di rientro a tutti i partecipanti. Per il triennio 2005/2008 sono stati stanziati più di 50 milioni di euro del POR Sardegna e si prevede di trovare altri finanziamenti da enti pubblici e privati, come fondazioni bancarie e imprese.
Tra i requisiti fondamentali per rientrare nel programma si richiedono: la residenza in Sardegna da almeno tre anni, una votazione di laurea non inferiore a 105/110, un’età inferiore ai 35 anni per i disoccupati (40 anni per i lavoratori) e la conoscenza di almeno una lingua straniera.
Le aree disciplinari a cui si riferisce il programma, almeno per quest’anno, - considerato il carattere sperimentale dell’iniziativa – riguardano tutti i settori di attività. Dal 2007, sulla base delle richieste effettuate nel 2006, verranno privilegiati alcuni settori rispetto ad altri.
Il Programma del Master and back è coerente con le strategie dell’Unione Europea che si propone di ideare “un’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale” (Consiglio Europeo di Lisbona, marzo 2000).
È importante, nell’isola come in tutta la penisola, creare nuovi posti di lavoro per gli altri ma la fede, la buona volontà e la fiducia in quello che si fa, sono, spesso, carte più vincenti dei soli titoli.
La guida, con tutte le relative informazioni, è disponibile sul sito della Regione Autonoma della Sardegna al seguente indirizzo: www.regione.sardegna.it/masterandback/

Manuela Garau


Olimpiadi invernali: curiosità e aneddoti

Il 26 febbraio a Torino si sono concluse le XX Olimpiadi Invernali, sono state due settimane di competizioni entusiasmanti e leali. Le ultime Olimpiadi Invernali in Italia risalgono al 1956 a Cortina D’Ampezzo (nel 1960 a Roma vi furono quelle Estive), ma quelle di Torino 2006 rimarranno sicuramente nel cuore degli italiani a lungo, per l’occasione sono state realizzate 65 opere, non solo a Torino, ma anche in varie località montane adiacenti. Le varie piste e tutte le costruzioni per le molteplici discipline sportive si sono dimostrate all’altezza della manifestazione così importante che bisognava ospitare. Ma a quando risale la prima Olimpiade Invernale? Nonostante già da diversi anni prima si stessero disputando giochi invernali durante le Olimpiadi Estive ( per esempio ad Anversa nel 1920 ci furono gare di pattinaggio artistico e di hockey sul ghiaccio), le prime Olimpiadi Invernali risalgono al 1924. Queste si svolsero nella città francese di Chamonix, vi parteciparono più di 200 atleti provenienti da 16 nazioni, a quei tempi questi non erano numeri di poco conto! Dal 1924 ad oggi le Olimpiadi sono state ospitate da molti Paesi, da un capo all’altro del Mondo e ogni edizione ha portato con sé situazioni particolari e aneddoti da ricordare, per esempio nel 1928 a Saint Moritz ci fu un’inaspettata ondata di caldo (25° gradi sopra lo zero), così un terzo dei concorrenti dovette abbandonare la gara dei 50 km di sci di fondo. Nel 1948 le Olimpiadi Invernali si tennero di nuovo a Saint Moritz e, nonostante la Svizzera fosse una Nazione neutrale durante il Secondo Conflitto Mondiale, non vennero invitati il Giappone e la Germania. Nel 1964 a Innsbruck l’italiano Eugenio Monti prestò un pezzo di ricambio del suo bob ai britannici che vinsero la medaglia d’oro. Sempre lo stesso anno sulle piste non c’era abbastanza neve e l’esercito austriaco dovette portarvi neve e ghiaccio. Nel 1968 si verificò il primo caso di doping, mentre il 1972 fu l’ultimo anno in cui vennero usati sci di legno, costruiti da allora con fibre sintetiche. Un caso che fece scalpore e meravigliò tutti poiché andò contro tutte le aspettative, fu quello che si verificò nel 1980, nel bel mezzo della guerra fredda, gli Stati Uniti parteciparono con una squadra di hockey formata da ragazzi non professionisti, studenti dei college, mentre la Russia aveva una delle squadre migliori tra tutte quelle in gara, ma nonostante tutto vinsero gli Stati Uniti. Nel 1992 ,per la prima volta, la Germania partecipò con un’unica squadra dopo la caduta del muro di Berlino. Si dice che le migliori Olimpiadi Invernali siano state quelle del 1992 a Lillehammer perché i norvegesi le organizzarono in maniera eccellente. Alcune curiosità anche sul curling, che nelle ultime Olimpiadi ha suscitato interesse. Questa disciplina è divenuta sport olimpico nel 1924 e resta tale fino al 1932, poi per più di cinquant’anni non viene praticato a livello olimpico fino al 1998 alle Olimpiadi Invernali di Nagano. Anche se non sempre i nostri atleti sono riusciti a vincere una medaglia, il loro impegno nelle gare deve farci aprire la mente per convincerci che non esiste solo il calcio, ma che ci sono tante discipline sportive capaci di dare emozioni. Dal 10 al 19 marzo, inoltre, Torino 2006 ospiterà anche le Paraolimpiadi e sono sicura che anche questi atleti ci offriranno un grande spettacolo.

Francesca Ortu

 
 
<<Torna ai titoli
 
 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
     
         
                 
sito realizzato da: Francesco Chia      
Copyright ©2004