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Vignette satiriche e intolleranza

Che c’entrano i cristiani e le loro chiese con le vignette su Maometto apparse su alcuni giornali europei? Nulla. Assolutamente nulla. Eppure, nei paesi islamici, le violente manifestazioni di protesta scatenatesi all’indomani di queste pubblicazioni, e durate settimane, hanno rischiato di scatenare una caccia al cristiano e ai suoi luoghi di culto tanto feroci quanto immotivate. Infatti, accanto ai saccheggi e alle distruzioni di case, attività commerciali, consolati e ambasciate di paesi occidentali, si è assistito pure ad attacchi mirati e ciechi contro i cristiani e le chiese, come se da tempo, covasse nel cuore di tanti islamici un incontenibile furore contro tutto ciò che in qualche modo fa riferimento alla nostra civiltà profondamente radicata nel cristianesimo. Il risultato lo conosciamo. Decine e decine di cristiani uccisi (come non ricordare il martirio di Don Andrea Santoro?) e di chiese incendiate, con la ritorsione – pericolosa e non evangelica – dei cristiani in Nigeria. Quale dunque la causa di questa intolleranza? Può essere una ragione quella che ha portato masse di islamici fanatici ad associare i cristiani agli autori delle vignette ritenute blasfeme? Certamente no. E allora?
E’ evidente che le relazioni internazionali, oggi, appaiono più che mai tormentate e conflittuali. Il Papa, ultimamente ha ricordato che “una democrazia autentica esige un consenso su un certo numero di valori essenziali come la dignità trascendente della persona umana, il rispetto dei diritti dell’uomo, il ‘bene comune’ come fine e criterio di regolamento della vita politica”: E ancora ha affermato che “la Chiesa cattolica è convinta che, per favorire la pace e la comprensione tra i popoli, sia necessario rispettare le religioni e i loro simboli”. Tuttavia, “l’intolleranza e la violenza non possono mai essere giustificate come risposte alle offese”. Come credenti diciamo con forza un no deciso al malinteso concetto di libertà che in Occidente è visto come una grande conquista civile. Il rispetto delle convinzioni e delle pratiche religiose altrui infatti resterà sempre un grande valore che mai dovrebbe essere calpestato da nessuno e per nessuna ragione. Sottovoce però sarebbe corretto ricordare anche le innumerevoli offese che si perpetrano contro i credenti cristiani quando si sbeffeggiano i loro valori fondamentali (Gesù, la Madonna, ecc…). Con altrettanta forza e convinzione diciamo no anche alle azioni di coloro che fomentano la violenza e uccidono i loro simili prendendo a pretesto le offese ai propri sentimenti religiosi. Dico anche che si dimostra rispetto per le persone quando si garantisce a tutti di potere professare la religione che si è liberamente scelta. E questo, ovviamente, non può valere solo per alcuni, ma per tutti. Se non c’è reciprocità non c’è né giustizia, né uguaglianza tra persone. In Occidente ci si sforza di assicurare integrazione e libertà di culto a tutti i seguaci delle varie religioni. Nel mondo islamico, invece, è piuttosto frequente il comportamento opposto, con intollerabili chiusure che mortificano i diritti delle minoranze. E i fatti di cronaca, purtroppo, ci portano a riscontrare discriminazioni nei confronti dei cristiani non solo nei paesi tradizionalmente ostili (vedi la Cina), ma anche in tanti altri che a parole dicono di volerli rispettare.
Infine, un’ultima considerazione. In troppe parti del mondo, continuano a convivere indisturbati fanatismo religioso, povertà e ignoranza. Tre fattori di instabilità estremamente pericolosi proprio per la stretta relazionalità che li caratterizza. Un circolo vizioso che va spezzato e sconfitto. Altrimenti… E a ben osservare, più che il fanatismo, a doversi combattere sono proprio la povertà e l’ignoranza. Il primo infatti è figlio delle altre due. Se si rimuovono le cause originanti, anch’esso scompare. E per sconfiggere povertà e ignoranza – e quindi il fanatismo – non servono né le bombe, né le vignette satiriche e nemmeno le scandalose politiche di certe ideologie e uomini di governo dei così detti Stati del Sud del mondo.
L’augurio è che molto presto tutte le religioni, anziché inculcare odio e spirito di vendetta, si accordino per diventare realtà che educano uomini e popoli al rispetto del prossimo e delle loro differenze, così che la tolleranza diventi in ogni angolo della terra una ricchezza da salvaguardare per il bene di tutti. E se questo, per me cristiano, dovesse restare soltanto un sogno, prego il Signore che mi conceda di cullarlo a lungo, a lungo, fino a quando … diventerà realtà.

Don Giovannino

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