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Giuseppe Dessì: tra cinema e televisione

Molto interessante è stato il convegno dal titolo “Giuseppe Dessì tra Cinema e Televisione” organizzato recentemente dal gruppo di progetto “Officina Dessì” a Villacidro, nella Casa dell’omonima Fondazione, nel quale è stata messa a fuoco la ricca personalità dello scrittore.
L’operatore ed esperto di cinematografia, Gianni Olla, ha presentato una raccolta di materiale filmico sul tema “La Sardegna del ‘900”, nel quale un ruolo particolare ha assunto il nostro scrittore con i suoi documentari e le sue produzioni filmiche. Il Dessì è stato autore di diversi filmati sulla Sardegna; con l’originale televisivo, una fiction tra teatro e cinema, dal titolo “La trincea” da lui firmato, interpretato dai fratelli Giuffrè, si inaugurava il secondo canale della RAI. Ha fatto altre produzioni come “Vecchia Sardegna” ambientato a Tonara e Desulo, dove esaltava la femminilità sarda, una serie di originali televisivi come “L’isola dell’ angelo” ambientato nella seconda guerra mondiale, “Il sale della terra”, “La madre di nostra figlia” ambientato nella pianura Padana e infine il bellissimo documentario “Giovannino” girato dal regista Massimo Mida, la cui voce narrante è proprio quella del Dessì, dove lo scrittore raccontava di una figura complessa ma poetica, il parcheggiatore di Roma, cioè un emigrato del sud che sognava sempre di tornare nella sua terra pur parlando il romanesco. Anche in questo caso il tema del ritorno unisce il personaggio allo scrittore.
Il Dessì, come Mario Soldati, è stato uno dei pochi intellettuali che si è servito della TV per le inchieste sui problemi del meridione: stavolta è tornato con una troupe televisiva, per girare “La Sardegna senza tempo”. Era un momento di transizione tra un mondo arcaico senza tempo appunto e la modernità dei primi anni dell’industria, così ,anche nell’animo del Dessì, tra appartenenza alla cultura europea e il bisogno di ritornare alle sue origini
La dottoressa M. Cristina Maccioni, regista della RAI Sardegna, ha parlato di “Un itinerario nel tempo: Villacidro” rimarcando l’importante e prioritario ruolo educativo e culturale ricoperto dalla RAI Sardegna, citando come esempio emblematico il fatto che è stata la prima emittente in assoluto a diffondere la notizia in Europa della fine della seconda guerra mondiale. La Rai sarda ha operato un lavoro di recupero, di valorizzazione e di diffusione di tanto e interessante materiale: “Gli archivi della memoria” rappresentano l’antologia di questi testi filmati inviati alla Regione Sarda perché venissero diffusi, cosa che però non è stata fatta. L’archivio Rai della Sardegna è il più completo e ricco dell’area mediterranea; altro materiale dovrà essere inventariato, restaurato e reso fruibile alle scuole o a cittadini privati.
Il professore Giuseppe Marci, dell’Università di Cagliari, ha presentato il Dessì come uomo di cultura che non si è chiuso come gli altri scrittori sardi nell’ambito locale, ma si è aperto alla cultura e alle correnti letterarie dell’Italia, dell’Europa e del Mondo.
Perciò si sono verificati in lui atteggiamenti apparentemente contradditori tra l’allontanamento e il ritorno verso i luoghi natii, tra il microcosmo degli ambienti e personaggi descritti nelle sue opere e la sua vita trascorsa altrove, in continente e in Europa a contatto di personalità culturali e correnti letterarie in auge. Così la percezione del tempo nel Dessì è stata molto diversa da quella concepita in Sardegna. Nell’isola, al suo ritorno, negli anni ’60 infatti, salvo i primi insediamenti industriali, nulla sembrava cambiato rispetto ad una cultura arcaica e a uno stile di vita sempre uguale.
Dunque è stato ribadito: Dessì scrittore, regista ma anche, altro aspetto interessante, valido pittore, come ha asserito la dottoressa M. Quartu, critica d’arte che ha illustrato lo stile delle sue opere, in particolare una tela dal titolo “Raccoglitrici d’olive” conservato nel museo di Azzara in provincia di Nuoro, di lui sono noti una decina di quadri..
Il convegno è stato presieduto dalla dirigente del Liceo Classico di Villacidro, dottoressa Albina Putzu, e dal dott. Gian Piero Liori dirigente dell’ITA “Duca degli Abruzzi” di Elmas.

 

Dina Madau

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