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2006 Anno internazionale dei Deserti e della Desertificazione
       

La desertificazione rappresenta oggi uno dei fenomeni più allarmanti di degrado ambientale. La scarsità d’acqua minaccia la salute e le condizioni di vita di oltre otto milioni di persone. Ogni anno, la desertificazione e la siccità causano una perdita di produzione alimentare del valore di 24 miliardi di dollari. L’importanza e l’urgenza di questi problemi hanno fatto sì che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite abbia deciso di proclamare il 2006 Anno Internazionale dei Deserti e della Desertificazione.
50 milioni di chilometri quadrati è l’estensione attuale dei deserti nel mondo, contro i quali lottano disperatamente per sopravvivere duecentocinquanta milioni di persone.
Dodici sono i grandi deserti che occupano un terzo delle terre emerse e un settimo del globo. Ma dilaga di anno in anno il fenomeno della desertificazione in altri territori con conseguente notevole perdita alimentare per mancata produzione. Perciò l’anno 2006 sarà l’anno della battaglia contro la desertificazione.
Pare che l’Europa non ne sia esente e neppure l’Italia, soprattutto del sud, perciò, dice l’ ONU, è il momento di impiegare in sinergia, contro l’avanzata dei deserti, sia le nuove tecnologie d’avanguardia, sia la sapienza antica delle popolazioni che vivono nelle zone aride.
Un sostegno speciale viene chiesto per le donne, il 70% della manodopera agricola nelle oasi. Dipende da loro il futuro di queste zone. Le popolazioni delle oasi da millenni hanno imparato a difendersi dalla calamità della desertificazione, difendendo le oasi, prelevando l’acqua dalle profonde falde, con una straordinaria rete di canali sotterranei, utilizzando i palmeti. Questi rimedi tramandati da padre in figlio hanno funzionato per i popoli del Sahara. Per sancire l’alleanza mondiale contro la desertificazione, un grande meeting di capi di Stato si terrà ad Algeri nel mese di giugno, in quella sede sarà varata la Carta dei Deserti. Ai tecnici viene demandato il compito di studiare con perizia come si può raccogliere il vapore acqueo dell’atmosfera notturna sui deserti (pare che si possano raccogliere durante la notte quattro litri d’acqua per un metro quadro di terreno) e creare delle riserve d’acqua per il giorno.
Il ruolo che le donne potranno svolgere in questa direzione sarà prezioso. Infatti sono le donne che, vivendo direttamente il problema del degrado ambientale, hanno acquisito una profonda conoscenza di queste tematiche. Pertanto le Nazioni Unite si sono impegnate a concedere loro più potere e a renderle partecipi dell’impegno globale per affrontare questa sfida vitale, inserendole nei progetti di conservazione e di sviluppo delle terre e nei processi decisionali.

 
Dina Madau
   
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