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Satira si, satira no

Le elezioni del 9 aprile si stanno avvicinando e, da un paio di settimane, si è ufficialmente aperta la campagna elettorale che implica il rispetto della cosiddetta “par condicio”. Tutti i partiti candidati alle elezioni devono avere uguale spazio su radio, TV e giornali, ma è soprattutto in TV che si combatte la battaglia per aggiudicarsi il maggior numero di voti. In questo periodo la televisione ci propone programmi di approfondimento giornalistico, ai quali partecipano in ugual misura esponenti delle coalizioni di destra, sinistra e centro. Però, non sempre nei programmi la legge della “par condicio” viene rispettata e ciò scatena feroci polemiche. A queste se ne aggiungono altre, particolarmente aspre, riguardanti la comicità a sfondo politico. La satira, soprattutto in Italia ma non solo, non è molto tutelata e la sua censura mette a repentaglio la libertà di parola e opinione di ciascuno. L’Italia in questi ultimi anni è scesa in modo inquietante nella classifica dei paesi del mondo in cui c’è meno libertà di opinione e Cuba, guidata da una ferrea dittatura, segue a poca distanza. La satira deve essere bipartisan, solo a quel punto sarà fatta veramente bene e avrà un senso. Ci sono però dei temi talmente delicati che non possono essere oggetto di satira; uno di questi è la religione; è una questione molto complessa che mette in gioco una serie di problematiche. Le vignette sull’Islam sono arrivate in un momento socio-politico difficile per tutto il mondo; gli orientali sono stufi dell’atteggiamento arrogante dell’Occidente, ma è deplorevole anche il comportamento di chi ad una provocazione, risponde con violenza, talvolta gratuita. E’ un problema vecchio di secoli, ma che solo in quest’ultimo periodo è emerso con tanta veemenza. In un contesto così difficile si è inserito anche il ministro Roberto Calderoli, che ha contribuito a peggiorare la situazione e, con il suo comportamento, ha scatenato reazioni gravissime in tutto il mondo. La satira è uno strumento che permette di ironizzare su un argomento con garbo e rispetto e non veicolo di violenza morale ed emblema di un credo politico. La vera satira ha radici millenarie e, se fatta bene, può diventare spunto di unificazione e di pace, perché una sana risata non ha mai fatto male a nessuno.

Antonio Casu II C
Liceo Classico “E. Piga”

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