insieme
         
Bilancio demografico e popolazione residente
       
Villacidro, nonostante sia il centro più popolato di tutta la Provincia del Medio Campidano, tende a perdere abitanti, così come del resto quasi tutti i comuni del nuovo ente intermedio. Nell’arco di tre anni, dal 1° gennaio 2002 al 31 dicembre 2004, Villacidro è passato da 14.723 a 14.633 abitanti, con una perdita netta di 90 unità; perdita che si è registrata negli anni 2003-2004, in quanto nel 2002 la popolazione è cresciuta di un solo abitante. Nel 2002 il saldo naturale, ovvero sia il rapporto tra nati e vivi, è stato negativo, con 104 nati e 118 morti (- 14 unità), mentre nel 2003 e nel 2004 è stato leggermente positivo, con 120 nati e 114 morti nel 2003 (+ 6 unità) e con 116 nati e 107 morti nel 2004 (+ 9 unità). Per quanto invece riguarda il saldo migratorio, la differenza cioè tra coloro che vengono a vivere a Villacidro e coloro che invece emigrano in altri comuni della Sardegna, della penisola e all’estero, dobbiamo registrare un dato positivo nel 2002 e negativo negli anni 2003-2004. Infatti, nel 2002 il saldo migratorio registra un + 15 unità, mentre nel 2003 registra un – 47 unità e nel 2004 – 59. Poiché l’andamento della popolazione è dato dal saldo naturale (rapporto nati-vivi) e dal saldo migratorio (rapporto emigrati-immigrati), possiamo affermare che nel 2002 la situazione registrata è stata la seguente: saldo naturale: - 14; saldo migratorio: + 15. La differenza è + 1. Questo significa che popolazione di Villacidro è cresciuta di un solo abitante. Anno 2003: saldo naturale: + 6; saldo migratorio: - 47. La differenza è di – 41 unità. La popolazione di Villacidro è diminuita di 41 unità. Anno 2004: saldo naturale: + 9; saldo migratorio: - 59. La differenza è di – 50 unità. Dalla lettura di questi dati emerge chiaramente che negli ultimi due anni la diminuzione della popolazione è stata determinata esclusivamente dalla ripresa del fenomeno dell’emigrazione. Infatti, la mancanza di lavoro e di prospettive per il futuro spinge in tanti, soprattutto giovani, ad abbandonare il proprio paese. Dati, certamente non allarmistici, ma sui quali occorre riflettere seriamente.

 
 
Martino Contu
   
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