insieme
         
Terre lontane  
       
Proseguendo con il tema dello scorso mese, notando il continuo via vai di numerosi sardi che si allontanano dalla loro bella e prodiga terra per andare altrove, ho provato a cercare il motivo sostanziale che convince, nel mondo, tanti uomini e donne a spostarsi lasciando alle spalle il luogo d’origine.
Sono molteplici le cause che spingono una persona ad allontanarsi dal loro Paese. Pare - statistiche alla mano,- che la principale motivazione sia la ricerca di un lavoro adeguato e di una migliore condizione economica per se stesso o per lo stretto gruppo familiare. Di fronte a quest’affermazione, ci chiediamo per quale ragione questa non è la via prescelta da tutti gli individui per risolvere il loro problema di povertà.
Dopo avere esaminato molte situazioni di emigrati e immigrati emerge che il dissidio con il loro luogo d’origine li induce a cercare opportunità di sviluppo altrove, non sempre mettendo sulla bilancia, come motivo centrale, la questione pertinente all’economia. Un ambiente avverso poco armonico o una comunità intrigante e scontrosa può impedire ai residenti di un luogo di ampliare la loro capacità di creare nuove fonti di lavoro o di attività produttive. In questo modo una regione smarrisce un figlio, che sbarrato, decide di trasferirsi in un’altra località, in cui trovandosi a suo agio fa valere tutta la sua capacità.
Allo stesso modo, accade con gli abitanti di molti stati che abbandonano il loro paese tante volte alla ricerca di giustizia, trovano in un luogo sconosciuto, la forza e la serenità per ricominciare. In diverse Nazioni, dopo laceranti guerre interne, si verificano emigrazioni forzate alla ricerca della neutralità di terre lontane. In questo modo tentano di scordare, non la necessità insoddisfatta, ma l’incomunicabilità e le divisioni inique che talvolta si impadroniscono di un territorio.
L’inabilità e l’accecamento degli uomini che in questi ultimi decenni hanno guidato il mondo, hanno peggiorato il rapporto tra le persone e le Nazioni. Per esempio hanno rimandando il promulgamento di leggi che sarebbero state in grado di regolare la pacifica convivenza. Così facendo hanno trasformato il pensiero e i valori degli esseri umani in semplici mercanzie con qualità inferiore alle finanze mondiali. In fin dei conti, è l’ordinamento internazionale che ha spinto lo spostamento delle popolazioni, non soltanto la caccia ad un posto di lavoro o l’inseguimento di condizioni economiche favorevoli, bensì la ricerca di nuove patrie che procurano ordine, sicurezza e certezze. Attraverso i secoli, il procedere degli uomini è stato analogo, dopo il crollo di una cultura o lo sconvolgimento nel territorio di nascita, grandi popolazioni si sono spostate verso terre lontane dove tralasciare la memoria e ricominciare da capo.
 
Lucia Bahamondes Zenteno
   
   
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