insieme
         
4. La Parrocchia di Santa Barbara  
       
Risalire al periodo esatto in cui si iniziò a costruire l’attuale chiesa parrocchiale, ovviamente, non è possibile. Forse i lavori ebbero inizio nel periodo precedente la concessione della Curatoria di Gippi al Siviller o, forse, e con più probabilità, proprio nei primi anni di governo del nuovo feudatario. Non ci sarebbe niente di inverosimile se si ipotizzasse che questi, per ingraziarsi la popolazione che nel frattempo doveva essere aumentata notevolmente per il concomitante spopolamento della villa di Leni per cause a noi sconosciute, avesse deciso di realizzare una nuova e più bella chiesa, magari sullo stesso luogo di una più antica. Secondo Cherchi Paba la chiesa - che non ha particolari artistici di rilievo (?) - sarebbe stata edificata nel 1200, ma l’affermazione non è credibile. E’ invece attendibile l’ipotesi che un tempio a Santa Barbara esistesse già. Infatti il culto alla Santa, in quanto martire della Chiesa di Oriente, è di sicura origine bizantina. Di conseguenza, - come afferma il Turtas, - ma il ragionamento è condiviso da tutti gli storici, “Sembra difficile negare un influsso diretto della religiosità bizantina su quella sarda per quanto
concerne la devozione verso questa santa”. Il predominio in Sardegna della Chiesa di rito greco portò all’erezione di numerosissime chiese intitolate a santi del Menologio greco, soprattutto nei secoli IX e X. Allo stato attuale manca una documentazione sulla loro ubicazione e che renda edotti circa i precisi motivi e l’epoca della loro costruzione. Ha invece dato esiti positivi lo studio della toponomastica. Ad esempio, alcuni studiosi affermano che nella Curatoria di Gippi i toponimi che richiamano i santi del Menologio greco sono addirittura 37.
Da noi a Villacidro sono da ricordare Santa Barbara, Santa Maria di Leni, Santa Maria di Figalba, Santu Miali, San Pietro di Leni e San Sisinnio.
Quando nel X secolo la Chiesa latina subentrò a quella greca avvenne anche la sostituzione dei monaci greci con rappresentanti delle famiglie monastiche latine. Il culto praticato nelle chiese ai santi, tutti di origine greca, però, attesta che l’edificazone di quelle chiese risale al tempo dei bizantini. Infatti, non si comprenderebbe perché mai la Chiesa latina, soprattutto col passare del tempo, promuovesse la costruzione di nuove chiese, continuando a dedicarle a santi della Chiesa d’Oriente con la quale non si era più nemmeno in comunione a seguito allo scisma. Senza dimenticare che questa scelta avrebbe favorito nel popolo l’idealizzazione dei tempi passati a discapito dei latini che, tra l’altro, si erano imposti con la forza. Inoltre è impensabile che nel 1400 i latini ancora preferissero il culto dei santi dell’Oriente anziché di quelli occidentali. Dunque, se la nostra parrocchiale è stata edificata, come sembrerebbe certo, agli inizi del XV secolo, questo significa che almeno la devozione a questa santa risale a un’epoca precedente l’arrivo in Sardegna dei latini (al più tardi ai secoli IX-X). Non sarebbe comunque azzardato ritenere che nel villaggio, e forse nello stesso luogo, esistesse già un edificio sacro dedicato alla santa martire, anche se più modesto e povero. Nei tempi antichi, infatti, normalmente, si ricostruiva là dove sorgeva quella più antica, preoccupandosi sempre di conglobare nel nuovo edificio l’area del presbiterio della precedente. C’è da augurarsi che quanto prima si possa anche procedere al rifacimento del pavimento. Questi lavori potrebbero riservarci sorprese e conferme a quanto già risaputo (ad esempio riguardo alle numerose tombe, tra cui quelle dei vescovi Aymerich e Paradiso, presenti all’interno della chiesa). Per ora non ci resta che sperare e godere per i restauri conservativi già programmati.
 
Don Giovannino
   
<<Torna ai titoli  
 
 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
     
         
                 
sito realizzato da: Francesco Chia      
Copyright ©2004