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3. Villacidro al tempo della ricostruzione della Parrocchia
       
Come si vede, le prime notizie documentate su Villacidro risalgono alla seconda decade del XIV secolo. Allora la nostra cittadina aveva le dimensioni di un piccolo villaggio che viveva, come nel resto della Sardegna, dentro una economia di baratto (acquistavano grano e cedevano i prodotti della pastorizia). Da qui le seguenti considerazioni:
- il paese era ubicato nella parte alta della conoide e cioè nella zona circostante la chiesa di Santa Barbara.
Tutto intorno, soprattutto salendo per la Fluminera, ma non solo, il villaggio doveva essere circondato da rocce e boschi dove gli abitanti custodivano il loro bestiame e dove si nascondevano al sopraggiungere delle avversità;
- gli abitanti tenevano un rapporto privilegiato con la montagna e questo spiega la scarsità di suoli atti ad essere coltivati;
- il reddito dei suoi abitanti, al di là di quanto emerge dai Registri pisani, non doveva essere molto misero.
Il Manca, ad esempio, con prove documentarie, afferma che a metà del XIV secolo Villacidro acquistava ancora discreti quantitativi di sale dagli impianti cagliaritani.
Questo, con ogni probabilità, serviva soprattutto per la conservazione delle carni;
- in questo contesto, dentro una comunità di qualche centinaio di persone dedite prevalentemente alla pastorizia, che amava rifugiarsi, anche per lungo tempo, nell’impenetrabilità della vegetazione di cui erano ricche le sue montagne, ogni qualvolta si affacciavano pericoli, venne costruita la chiesa di Santa Barbara.
 
   
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