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C’era una volta la tv analogica  
       
In principio fu la tv analogica, prima in bianco-nero poi a colori, il primo elettrodomestico che ha invaso e colonizzato le nostre case per lunghissimi anni. D’ora in poi, esisterà solo il digitale terrestre.
Lo stabilisce una legge dello Stato che, con la diffusione della televisione digitale, prevede di allargare il numero di operatori televisivi e nello stesso tempo ridurre il grado di concentrazione nel mercato. Per la realizzare in tempi brevi di questo obiettivo, impone ai telespettatori il passaggio alla tv digitale entro il 2006. Tale sistema di trasmissione interesserà progressivamente tutta Italia e le prime regioni a sperimentarlo saranno la Sardegna e la Valle d’Aosta. Una scelta obbligata quindi, per noi sardi che, almeno in parte, dovrebbe cambiare il nostro modo di concepire il mezzo televisivo e il nostro rapporto con esso. Il passaggio costituisce un'innovazione di sistema importante e permette la trasmissione di più canali rispetto al segnale analogico, col risultato di una maggiore possibilità di scelta sulle tante proposte.
Inoltre, attraverso una connessione telefonica a pagamento che permetterà di collegarsi a internet, il rapporto tra spettatore e il piccolo schermo, da passivo diventerà interattivo.
Miglioreranno significativamente le modalità di trasmissione con una qualità di immagine superiore. Insomma, sono tanti i vantaggi prospettati dagli esperti. Dalla parte dei telespettatori invece, il passaggio dall'analogico al digitale, ha molti aspetti non del tutto chiari. Ha in primis il gusto amaro di “una imposizione” senza la possibilità di scelta. O digitale o nulla, in Sardegna il segnale analogico sarà tolto a giugno 2006.
E cosa sostanziale, la visione del tipo digitale, sarà possibile solo con un televisore con sintonizzatore digitale che non è ancora in commercio o collegando il televisore normale di casa ad un decoder. E in ogni caso, i buoni risultati dipenderanno, anche da come le varie zone saranno servite dai segnali di trasmissione. Intanto, la corsa all’acquisto dei decoder, per molti è già iniziata, forse allettati dagli incentivi statali previsti per tutti gli abbonati Rai, che però, si dovranno pagare di tasca propria la differenza. Di fatto ne deriva un ulteriore aggravio di spesa per continuare a vedere i programmi televisivi. Sarà possibile per tutti adeguarsi in tempo a questi cambiamenti prima che l’analogico diventi solo un ricordo?
   
 
Mariella Bolacchi
   
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