insieme
         
Così è partita la Riforma  
       
L'anno scolastico 2004-2005 è concluso. Come tutti gli anni è d’obbligo trarre le conclusioni del lavoro svolto, sottoponendoci tutti ad una puntuale verifica e alla valutazione dell’offerta formativa e del servizio scolastico, passaggio necessario per verificare i punti di forza da confermare e i punti di debolezza da correggere.
Ciò darà nuovo impulso per progettare il futuro e per misurarsi in una nuova impresa, sempre più impegnativa e portatrice di nuove idee.
In previsione di ciò la scuola ha messo in atto per la prima volta un processo di valutazione coinvolgendo tutte le componenti: docenti, personale ausiliario e amministrativo, genitori, attraverso la rilevazione di dati essenziali sui processi messi in atto nella didattica, nell’organizzazione e nell’amministrazione della scuola, per acquisire in sostanza elementi obiettivi sulla qualità, l’efficacia e l’efficienza del servizio scolastico.
La nuova legge di riforma della scuola, la cosiddetta Riforma Moratti, ha portato radicali cambiamenti nell’ordinamento, nell’organizzazione e nella didattica, comportando la fine dell’improvvisazione e imponendo a tutti obbligatoriamente di misurarsi in modo diverso con la società in continuo cambiamento e con l’inevitabile ricorso a metodologie educative e didattiche che presuppongono la centralità dell’alunno, e la progettazione come processo e metodo, con la partecipazione delle istituzioni, il corpo sociale, in primo luogo la famiglia, che opera e contribuisce alla formazione, in un sistema di relazione e di collaborazione permanente.
Questo è il tributo da mettere in conto al servizio della scuola che cambia, che fatica a stare al passo con i tempi della innovazione e del cambiamento, che impone di misurarsi con processi sempre più complessi per entrare nel mondo della conoscenza e per acquisire competenze.
La scuola primaria e tutti gli educatori si sono adoperati egregiamente per la crescita culturale, relazionale e valoriale degli alunni nella prospettiva di favorire lo sviluppo di una società civile e democratica del nostro paese.
Quest’anno scolastico nella scuola primaria e in quella dell’infanzia sono stati attuati molti progetti che hanno offerto l’opportunità a docenti e ad alunni di dar prova di creatività, di arricchimento culturale, di esprimere abilità e di acquisire competenze nuove.
Molto resta da fare; tuttavia si è aperta una strada che ci guiderà nel prossimo futuro con la consapevolezza di aver fatto un importante viaggio che ci permetterà di affrontare con maggior sicurezza un percorso difficile e a tratti accidentato.
Concerti, saggi musicali, rappresentazioni teatrali, attività sportive, elaborazione ricerche e studi di vario argomento, giornalino di classe e inchieste giornalistiche su temi ambientali, anche in collaborazione con i genitori, hanno contribuito a fare della scuola per tutto l’anno un laboratorio permanente, segno di un anno scolastico ricco di iniziative e di attività formative e didattiche che costituiscono un buon viatico per l’anno prossimo.
Anna Maria Deidda
 
Viaggi di istruzione: con gli alunni e per gli alunni
 
Anche quest’anno la scuola si è attivata, forse più di sempre, nel promuovere all’interno della pianificazione delle attività didattiche, i viaggi di istruzione. Ma cosa sono? Sono occasioni attraverso le quali si fa la didattica sul posto. Si va dove sono avvenuti fatti salienti della storia e dove sono rimaste le tracce di un periodo che è bene la memoria trattenga e che venga tramandata di generazione in generazione. Alcuni viaggi di istruzione facevano parte dei Progetti inseriti nel P.O.F., altri erano in collegamento con il periodo storico studiato nelle diverse classi. La scuola, sia la Primaria che la Scuola dell’Infanzia, quindi, ha viaggiato in varie parti della Sardegna. Diverse le mete prefissate e le località fatte conoscere ai nostri allievi: Fordongianus e Busachi, Arborea e la sua Centrale del latte, Sant’Antioco e Carloforte, Cagliari e Nora, Oristano, Tharros e Cabras, Fluminimaggiore e ancora altri luoghi dove gli alunni hanno potuto approfondire le loro conoscenze apprese durante la lezione in classe e sui libri di testo. Notevole l’impatto sui bambini e l’efficacia di questo tipo di attività sul campo. I viaggi di istruzione sono risultati tutti positivi, hanno avuto una forte ricaduta sull’apprendimento e sulla socializzazione. Si, perché, oltre ad avere una valenza istruttiva, hanno anche grande importanza per il rapporto interpersonale che si fortifica e si consolida, sia tra compagni che tra alunni e insegnanti. I viaggi di istruzioni sono molto impegnativi sia per l’ufficio di segreteria, sia per gli insegnanti accompagnatori, perché richiedono una attenta organizzazione e una grande responsabilità, ma la buona riuscita ha gratificato tutti.
M.R.M.
   
<<Torna ai titoli  
 
 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
     
         
                 
sito realizzato da: Francesco Chia      
Copyright ©2004