insieme
         
La questione del capoluogo  
       
Qualche anno fa, durante la seconda amministrazione Danza, il Consiglio comunale fu chiamato a discutere e a votare sull’adesione di Villacidro alla nuova provincia del Medio Campidano. Ricordo che nel corso del dibattito, in qualità di consigliere comunale, presentai alcuni dati tratti da un bilancio della provincia di Cagliari; dati dai quali emergeva, in maniera molto chiara, che gli investimenti in opere e infrastrutture nell’area del Medio Campidano erano prossimi allo zero.
Infatti, il grosso degli investimenti erano dirottati a Cagliari città e nell’area dell’hinterland cagliaritano. I consiglieri di Villacidro furono quindi chiamati ad esprimersi e ad optare tra due scelte diverse: 1) continuare a rimanere area periferica ed emarginata della provincia di Cagliari; 2) aderire alla nuova provincia e determinare autonomamente le proprie scelte di sviluppo nell’ambito delle competenze attribuite agli enti territoriali intermedi. Il Consiglio, con voto unanime, decise di aderire alla neo
provincia. Nel corso del dibattito venne affrontato anche il tema del capoluogo di provincia. Dalla discussione emerse che Villacidro aveva tutte le carte in regola per candidarsi a quel ruolo, partendo anche dal fatto che risultava e risulta essere il centro più grosso di tutto il Medio Campidano.
La scelta del capoluogo, come stabilisce la legge che ha istituito le quattro nuove province dell’Isola, sarà determinata dal Consiglio provinciale a maggioranza qualificata, con i due terzi. Al di là di quella che sarà la scelta dei consiglieri provinciali, scelta che rappresenterà la sintesi degli accordi tra le varie forze politiche, sociali ed economiche del territorio, credo sia opportuno, attraverso le pagine di “Insieme”, spiegare ai parrocchiani di Santa Barbara e ai cittadini che Villacidro ha tutte le carte in regola per
candidarsi alla guida della provincia, così come altri comuni rivendicano per sé quel ruolo. Credo inoltre che non si debba già dare per scontato che il centro di Sanluri sarà il capoluogo della provincia. In questa sede, non certo per questioni campanilistiche, ritengo sia opportuno spiegare perché Villacidro può candidarsi ad essere capoluogo. Ci sono ragioni storiche molto forti, ma anche sociali, economiche, politiche e culturali che saranno sintetizzate e spiegate nel corso di più interventi. In questo numero desidero soffermarmi e far riflettere su un fatto che contraddistingue tutte le province d’Italia. La città capoluogo di provincia è quella con il maggior numero di abitanti. Non esiste alcuna provincia d’Italia dove il capoluogo abbia meno abitanti di altri centri della medesima provincia. E’ così anche in Sardegna: Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano sono i centri più grandi delle loro rispettive province. Si potrebbe obiettare che la legge regionale istitutiva delle quattro nuove province stabilisce che sia il Consiglio provinciale a scegliere il capoluogo. Ma quali sono i criteri in base ai quali il Consiglio dovrà scegliere? Se è quasi certo che il nuovo capoluogo dell’Ogliastra potrebbe essere Lanusei, il centro più grande della provincia, quale sarà il capoluogo della Gallura? Olbia (la città con il maggior numero di abitanti), Tempio oppure entrambi? E nel Sulcis Iglesiente? Carbonia (la città più grande), Iglesias o tutt’e due , come Massa e Carrara nella provincia, appunto, di Massa-Carrara? E nel Medio Campidano? Quale sarà il nuovo capoluogo? Villacidro (il centro più grande), Sanluri, San Gavino, Guspini, oppure Villacidro-Sanluri o ancora Villacidro-Sanluri-San Gavino?
 
Continua nel prossimo numero
     
Martino Contu  
   
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