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Tsunami: i bambini sopravvissuti sono in pericolo
       
A Natale ricordavo un vecchio racconto di Dickens esaltante lo spirito del Natale sull’avarizia e ricordavo anche un fatto accaduto nel dicembre del 2003: un barbone , tale Natale Morea, salvava dall’aggressione di due “bravi giovani” 5 ragazze che nella notte tornavano da una festa. Grazie al suo coraggioso intervento le ragazze riuscivano a fuggire mentre i due bravi si accanivano sul povero barbone lasciandolo mezzo morto in quella piazza romana. Storia vera, malinconica e significativa per noi spesso pavidi o indifferenti.
Ma il nostro Natale è stato turbato da ben altro : le forze della natura in un devastante maremoto sconvolgono il sud est asiatico fino alle coste orientali dell’Africa , un tragedia di così vaste proporzioni che ha messo in ginocchio milioni di persone. Il primo a segnalare il disastro epocale pare sia stato il direttore della Caritas dello Sri Lanka, il quale lamentava che le zone più duramente colpite erano state quelle più provate dal conflitto ventennale degli indipendentisti che si oppongono al governo in carica e che aveva
provocato 400 mila profughi.Il responsabile dell’area internazionale della Caritas italiana coordina i primi interventi umanitari con i responsabili delle varie associazioni. Particolari e notizie sono continuamente sotto la nostra attenzione. Oggi a sette giorni dalla catastrofe del sud est asiatico con circa 150.000 morti secondo la stima dell’ONU sono circa 2 milioni i superstiti che necessitano di ogni sorta di sostegno e sui quali incombe il pericolo di epidemie.. Altro grave pericolo è quello denominato dall’UNICEF : il commercio dei piccoli indifesi o le adozioni senza controllo. Ora tocca “ agli uomini di buona volontà” inneggiati dagli angeli nel Natale di Gesù. E più siamo inclusi anche noi. Mons. Tonini ha detto stamane che questa tragedia ha svelato un mondo unito, una umanità buona, generosa e pietosa. Il Papa ci esorta ad avere coraggio, pur essendo soggetti alle forze della natura poiché Dio non abbandona mai l’ Uomo.
A noi il dovere di aiutare i sopravvissuti e pregare affinché non manchi loro la forza e la speranza per continuare a vivere e per ricominciare. La speranza , la fede sono una grande forza, quella forza che ha sorretto anche l’Europa dopo la tragedia della 2° guerra mondiale, con cui la gente ha ritrovato fiducia e speranza e ha ripreso a lavorare per ricostruire. Guai a perdersi d’animo, il pensiero dei bambini, dei tanti orfani che hanno subito questa tragica esperienza darà a tutti i superstiti il coraggio per andare avanti.
     
Mariolina Lussu  
     
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