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Turismo nel Medio Campidano

 
       

Prospettive di sviluppo turistico nel Medio Campidano è il tema del Convegno organizzato dall'assessorato al Turismo il 19 Gennaio 2005 nell'Auditorium S. Barbara davanti a una platea di operatori, di cittadini, di giovani studenti, ma soprattutto di gente curiosa di sapere se ci sarà un inizio, una prospettiva e un futuro nel territorio vasto del sud-est della Sardegna. A sentire gli interventi c'è fiducia, le opinioni concordano, nella sala c'è attesa di risposte a domande rimaste spesso inevase. Non mancano valutazioni critiche e autocritiche sul presente e sul recente passato. Gli operatori del nuovo che si vuole sono molto determinati, i giovani che vogliono spendersi e misurarsi con la nuova frontiera si interrogano e interrogano gli esperti. Sarà vero, sarà la volta buona.

Chissà! E' difficile dare risposte immediate, tutto è da costruire e si costruisce insieme, con una visione nuova, con la pazienza, e non tutto e subito come si vorrebbe. Questo è il messaggio che arriva dagli interlocutori esperti che non hanno la pretese di somministrare la ricetta pronta per l'uso ma di far pensare, ragionare e riflettere i presenti. E infatti tutti gli interventi sono coerenti e in linea, critici misuratamente ma con una prospettiva aperta. L'affondo viene dall'intervento introduttivo del prof. Dall'Ara, docente e consulente di marketing Turistico quando porta i dati
dell'ultima stagione turistica in Sardegna. "Dopo cinquant'anni il turismo promosso con la pubblicità, i depliants, la partecipazione alle fiere ha concluso il suo ciclo". Nell'ultima stagione il risultato è stato negativo. Finisce un'epoca? Bisogna cambiare? Sembrerebbe perché la materia prima c'è anzi cresce: la posizione straordinaria della Sardegna, le bellezze naturali, le coste, il patrimonio storico - culturale spesso trascurato e in decadimento, la ricchezza ambientale, il recupero e la valorizzazione in atto delle zone interne.
Insomma risorse varie, diffuse e diversificate in tutto il territorio regionale, una ricchezza straordinaria. Cosa manca per decollare davvero? La cultura di sistema, la cultura e il metodo suggeriti dalla Legge sul Turismo n. 135/2001 che, nel definire i principi fondamentali e gli strumenti del turismo, introduce all'art. 5 I SISTEMI TURISTICI LOCALI, vale a dire "i contesti turistici omogenei e integrati comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzati dall'offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell'agricoltura e dell'artigianato locale, o della presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate".
Il piano esige la ricerca di professionalità e risorse per costruire un sistema formato dall'impresa privata, dall'ente pubblico e dagli operatori, disponibili a mettere insieme il patrimonio di idee e di esperienze, per diventare comunque sintesi in un progetto condiviso.
Certamente non può mancare il referente principale che è il turista con i suoi bisogni, i suoi interessi, il suo progetto culturale, che si pone in relazione con altri soggetti, con l'ambiente, con la cultura del contesto che lo ospita. Egli diventa un componente essenziale del progetto, si integra nel sistema e chiude il processo.
E' una grande opportunità per la Sardegna, un' occasione irripetibile per uscire dalla crisi economica e rilanciare lo sviluppo dopo lo smantellamento dell'industria di base, anche per il territorio del Medio Campidano. Il Parco Culturale G. Dessì, finanziato con le risorse dell'Unione Europea, Piano Operarativo Regionale con € 15 milioni, interessa i comuni di Villacidro, Guspini, S. Gavino, Fluminimaggiore, Buggerru, Arbus, nato nel 1999-2000 e avviato alla conclusione come realizzazione degli interventi che essenzialmente consistono nel recupero di beni, edifici, ambiente, cultura, che hanno fatto la storia del nostro territorio.
Sarà l'occasione del riscatto della Sardegna e del nostro territorio, aspettiamo con fiducia.-
 
   
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