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San Giovanni della Croce  
       
La sua nascita, avvenuta ad Avila, in Spagna, la storia la indica tra il 1540 e il 1542. Giovanni, rimase orfano di padre ancora bambino e con molti sacrifici sia di sua madre che suoi, riuscì a portare a termine gli studi. Nel 1563, a Medina, vestì l’abito dei Carmelitani e venne ordinato sacerdote nel 1567, dopo avere concluso gli studi di filosofia e teologia.
Lo stesso anno, incontra S.Teresa di Gesù (più nota d’Avila), che aveva ottenuto dal Priore il permesso di fondare due conventi di Carmelitani contemplativi, successivamente detti Scalzi, perché fossero di aiuto all’Ordine delle monache da lei stessa fondato. E’ con lei che condivide il progetto di Riforma dell’Ordine. L’anno dopo, Giovanni di S.Matteo, fece parte del primo nucleo di riformati e prese il nome di Giovanni della Croce. All’interno dello stesso convento, a seguito dei delicati incarichi che ricopriva, subì delle incomprensioni da parte dei suoi confratelli che lo ritennero erroneamente responsabile di fatti di cui invece era estraneo. Sopportò, soffrendo, ma con spirito umile, questa prova che lo vide chiuso, per otto mesi, nel carcere del convento di Toledo. Durante questa triste esperienza scrisse numerose poesie che, successivamente, commentò nelle sue celebri opere. Uscito dal carcere, ricoprì nuovamente incarichi importanti, ma sempre all’interno dello stesso convento dovette affrontare ancora nuove ingiustizie che, tuttavia, sopportò con la grandezza di un santo.
Morì, tra il 13 e il 14 dicembre del 1591, a Ubeda. Aveva 49 anni. Nel suo cammino segnato da dolorose prove, visse con esemplare coerenza. Canonizzato da Papa Benedetto XIII, il 27 dicembre del 1726, venne proclamato Dottore della Chiesa da Pio XI, il 24 Agosto 1926.

 
Santa Francesca Cabrini
 
Ultima di tredici figli, Francesca Cabrini nacque a S.Angelo Lodigiano nel 1850. Rimasta orfana di padre e di madre, Francesca avrebbe voluto entrare in convento, ma non fu accettata a causa della salute cagionevole. Accolse, allora, l’incarico datole dal suo parroco di occuparsi dei bambini di un orfanotrofio.
La giovane, appena diplomata maestra fece molto di più. Riuscì a convincere alcune sue compagne ad unirsi a lei. Costituì, guidata e protetta dal santo missionario gesuita, Francesco Saverio, patrono delle missioni, il primo nucleo delle Suore missionarie del Sacro Cuore. Dopo i voti, avrebbe voluto partire per la Cina, ma quando venne a sapere del dramma e della disperazione delle migliaia di emigranti italiani, scaricati dalle stive delle navi nel porto di New York, privi anche della minima assistenza materiale e spirituale, Francesca Cabrini non ebbe esitazione, e decise di dedicarsi interamente a loro. Condivise i disagi e le incertezze dei compatrioti affrontando con coraggio le difficoltà nella metropoli statunitense. Soccorse gli orfani e gli ammalati, fece costruire case, scuole e un grande ospedale a New York, poi a Chicago e in California. Allargò la sua opera in tutta l’America, fino all’Argentina. A chi la ammirava per il successo delle opere che realizzava, era solita rispondere: “Tutte queste cose non le ha fatte forse il Signore?”.
Trenta le fondazioni in ben otto diverse nazioni e sarebbero state ancora di più se nel 1917, a Chicago, la morte non avesse messo fine alla grandezza di questa monaca. Il suo corpo venne portato trionfalmente a New York, nella chiesa annessa ad una delle scuole da lei istituite, perché fosse vicina ai suoi emigrati.
 
   
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