insieme
         
A proposito di...  
       
Ho chiesto di inserire una rubrica in questo giornale per niente vuoto, come qualcuno, completamente fuori strada, si permette di affermare. Io, invece, nutro la speranza di essere una voce positiva in dialogo con i lettori.
Questa volta nella rubrica “A proposito di …” vorrei riferirmi all’articolo apparso nel mese di giugno, in cui si parla della scuola che si desidererebbe.
E’ apprezzabile e importante l’intervento che presumo sia di un genitore, che facendosi avanti, propone chiaramente la questione di cui si discute spesso in luoghi sbagliati, senza arrivare mai a definire con esattezza, cosa ci si aspetta dalla scuola. E’ necessario ricordare che finora la scuola ha fatto sempre il possibile per dare il meglio ai nostri figli. Insegnanti e dirigenti, salvo qualche eccezione, sono professionali e svolgono con responsabilità la loro difficile funzione. L’appunto, invece, che vorrei fare è rivolto proprio alle famiglie, non sempre impegnate a fondo nell’educazione dei figli che deve essere improntata nella pacifica convivenza, nel dialogo e nel rispetto verso il prossimo.
Vi è, inoltre, in esse una notevole chiusura, una indifferenza tale nei confronti di svariati problemi, mentre, invece, con facilità si giudica l’operato altrui. Tuttavia, ovviare a questa lacuna non è soltanto compito della scuola, semmai principalmente è dovere dei genitori. Si educa, non con le belle parole, ma con atteggiamenti coerenti, con fermezza, con convinzione. E’ all'interno della famiglia che cresce il buon cittadino, lì si costruiscono i rapporti di rispetto, lì si apprende il senso di comunità. Principi e valori, questi, che oggi stanno sull’orlo di una vera crisi. La mancanza di impegno verso la collettività è un segno di chiusura e i ragazzi fanno presto a capirlo. Noi genitori siamo il modello eccellente per i nostri figli, nessuno ci può supplire. I sistemi totalitari hanno provato a sostituirsi alla famiglia e hanno ottenuto il fallimento che tutti noi conosciamo.
E’ dunque il momento di reagire e di riappropriarsi del legittimo ruolo, senza pretendere dalla scuola una doppia funzione che non avrebbe neanche il tempo materiale di assolvere. In fondo, desideriamo per i nostri figli una formazione completa, fatta di conoscenze più ricche e di maggiore qualità, più concreta e al passo con i tempi che viviamo. Vogliamo che i nostri figli facciano i primi passi nel campo dell’informatica e con le tecnologie più moderne affinché siano avviati e sia facilitato per loro l’inserimento nella società e preparati per un futuro con basi solide, acquisite già sui banchi di scuola.
In conclusione sento di affermare che scuola e famiglia, ognuna nelle proprie competenze e doveri, debbano camminare insieme con modelli positivi rivolti ad una vita attenta ai valori umani e impegnarsi sempre di più, perchè i nostri ragazzi sono il nostro domani.
 
Lucia Bahamondes Zenteno
   
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