insieme
         
Modi di fare informazione  
       
C'è modo e modo di fare informazione. C’è un modo dignitoso e c’è un modo irriguardoso, c’è un modo critico e c’è un modo polemico, c’è un modo rispettoso di persone e istituzioni e c’è un modo maleducato, c’è un modo che denuncia i fatti ma salvaguardia la buona fama (diritto sacrosanto anche del peggior delinquente) e c’è un modo che attacca le persone senza dare la possibilità di difendersi, c’è un modo che tiene conto di un minimo di deontologia professionale e c’è un modo che punta unicamente ad aumentare il numero degli utenti. Infine, c’è un modo che aiuta a costruire opinioni, agevola il dibattito, crea consapevolezza delle risorse proprie e comuni, stabilisce legami e un modo che polemizza in maniera sterile su tutto e tutti, sottolineando, spesso a torto, sempre e solo e comunque gli sbagli, le imprecisioni senza apportare alcun vantaggio e tanto meno costruire niente se non far gonfiare il fegato al fortunato preso di mira.
La nostra Parrocchia nel suo fare informazione e formazione attraverso il suo giornale e pure attraverso il suo sito web tiene conto di queste esigenze e lo fa con scrupolo e attenzione. Certo che dobbiamo continuare a rendere il nostro servizio sempre migliore, in particolar modo nel campo di internet. Il giornale, infatti, ha avuto dei recenti riconoscimenti a livello regionale come esempio felice di stampa parrocchiale. Il sito web, pian piano sta completando le sue pagine vuote.
Non deve essere il doppione di altri siti che informano sui fatti di interesse nazionale e mondiale e lo fanno bene. A noi interessa offrire un’altra finestra di osservazione sugli eventi della vita parrocchiale con l’apertura alle questioni che riguardano l’umanità. Tutto ciò avviene soprattutto attraverso la versione “on line” di Insieme che è tutt’altro che fuori dal mondo. Finalità del sito è far conoscere le risorse (culturali, strutturali) e l’attività pastorale della Parrocchia S. Barbara, contiene informazioni su cerimonie, processioni, chiese, ma anche sull’opera di educazione delle giovani generazioni. Da qualche tempo il nostro sito assieme a quello di altre parrocchie è stato preso di mira in quanto poco aperto ai veri problemi del nostro pianeta, quasi che quelli della città in cui viviamo siano falsi o perlomeno non degni di nota. Il mondo più giusto si costruisce prima di tutto dove si vive, creando cultura, mentalità di solidarietà, di condivisione. Certo che occorre aprirsi alla mondialità, ma forse che attraverso le iniziative caritative soprattutto quelle dei tempi forti non lo si sta facendo? Forse che la catechesi e la pastorale con i ragazzi non ha come obiettivo quello di aiutarli nel crescita umana e cristiana? Forse che in parrocchia non si conoscono i reali problemi della gente? Questa è evangelizzazione! Ossia portare il Vangelo dove si vive, il resto sono chiacchiere. E il Vangelo stesso non è una raccolta di massime da sparare contro chi si impegna quotidianamente ad annunciarlo ( e lo fa servendosi anche dei moderni mezzi di comunicazione di massa) per smascherare la sua presunta incoerenza. Resto convinto in ogni caso che il bene comune lo si costruisce, sì smascherando e denunciando il male, ma soprattutto evidenziando ciò che ci unisce, più che ciò che ci divide (così diceva il beato Giovanni XXIII), cercando con attenzione quei segni dei tempi che nonostante tutto, lasciano sperare per un mondo migliore, per quel Regno di Dio la cui costruzione richiede necessariamente il contributo di tutti.
 
don Giovanni
   
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