Parrocchia Santa Barbara Villacidro
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Santa Barbara Villacidro
                   
               
   
Bianco Natale
 

Un altro Natale è in arrivo, un altro anno si sta per concludere. Lo scorso Natale è stato vissuto da molti in versione un po’ più austera degli anni precedenti a causa della crisi economica che ha ristretto le possibilità di spesa. Specialmente i lavoratori autonomi, quelli onesti che pagano ogni genere di tassa e/o di balzello, che vedono il frutto del loro lavoro decurtato quasi del 70%, che vanno al lavoro anche con la febbre perché nessuno gli paga l’assenza, che devono inseguire i propri clienti nella speranza di farsi pagare, per tacere delle altre tribolazioni, hanno sofferto sulla propria pelle gli effetti della crisi. Poi, non in secondo piano, vengono le centinaia di migliaia di lavoratori dipendenti messi in cassa integrazione, molti dei quali per l’età avanzata (cinquant’anni!) non faranno più ritorno al lavoro. Si sperava, l’anno scorso, che nel 2010 si sarebbero visti i primi segni di ripresa.. Oggi sappiamo che non solo non è andata secondo le previsioni, ma la crisi è stata addirittura peggiore dell’anno scorso e nulla induce a pensare che il prossimo anno si uscirà da questo tunnel oscuro che getta nell’incertezza gran parte della gente. Che fare allora? Se a qualcuno è rimasto qualche buco nella cinghia, può dare un’ulteriore stretta. Chi è già arrivato all’ultimo buco deve solo sperare nella solidarietà delle persone, nelle associazioni di volontariato, nella sensibilità di uomini politici che prendano provvedimenti atti a mitigare la disperazione di chi si trova senza mezzi di sussistenza. Occorre che tutti noi ci diamo da fare per aiutare chi è in difficoltà. Si può, per esempio, fare a meno di qualche capo d’abbigliamento superfluo e consegnarlo in parrocchia in modo che venga assegnato a chi ne ha bisogno. Si può portare un po’ di generi alimentari per rifornire la mensa per i poveri. Si può chiamare un disoccupato a fare qualche lavoretto in casa. Si può cedere la raccolta delle olive, di cui non si ha necessità per la provvista, a un bisognoso. Queste e tante altre iniziative possiamo prendere per aiutare il prossimo. Facile a dirsi, meno facile a farsi, specialmente da chi non è animato da quello spirito che dovrebbe contraddistinguere ogni buon cristiano. Anche se, a onor del vero, la solidarietà non è appannaggio esclusivo dei cristiani, ma è caratteristica di tutto il genere umano, in quanto Dio, che è padre di tutti, credenti e non, l’ha inscritta nel DNA di ciascuno. Ma che cosa c’entra la crisi economica col Natale? C’entra, altroché se c’entra! Dicevamo, un anno fa, che il Natale, perlomeno quello che noi abbiamo vissuto da bambini, era stato snaturato dall’esagerata corsa all’acquisto di ogni genere di mercanzia che, nelle intenzioni, dovrebbe rendere felici noi e tutti quelli che amiamo. Sappiamo che non è così, perché dopo aver ricevuto tanti doni ci sentiamo, anziché pieni, quasi svuotati. Evidentemente non è questo lo spirito del Natale. Ebbene, volenti o nolenti, la crisi può esserci d’aiuto proprio per riscoprire i valori della Festa: la semplicità, la sobrietà, la solidarietà, l’amicizia, il calore della famiglia, il valore di un dono di poco valore fatto come pensiero per l’altro, e, visto che, dopotutto, è la festa della Sua nascita, anche Gesù. Abbiamo, forse, dimenticato che una nuova speranza per tutti noi è giunta nel mondo? Abbiamo dimenticato, presi dalla frenesia degli acquisti e dei banchetti, che il Figlio di Dio è venuto a testimoniarci che il nostro destino non è la morte, ma la vita eterna? Allora, se crediamo veramente in tutto questo, disponiamoci a vivere questo tempo di Avvento, partecipando intensamente alle celebrazioni che la Chiesa prepara. Soprattutto, buon Natale a tutti!

 

Ottavio e Antonella

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